L’Associazione Domenico Petrini a Riofreddo per il centenario della morte di Ricciotti Garibaldi

Ricciotti, quartogenito di Giuseppe e di Anita Ribeiro da Silva, nacque a Montevideo il 24 febbraio 1847. Temperamento focoso e ribelle a qualsiasi sistema politico autoritario, spese la sua esistenza a difesa degli ideali di libertà di popoli oppressi da regimi dispotici. Nel 1866 partecipò a fianco del prode genitore alla Terza Guerra d’Indipendenza, distinguendosi per valore e coraggio contro il fuoco austriaco.

L’anno successivo si segnalò in Grecia per organizzare con alcuni volontari una insurrezione a Creta contro i dominatori turchi. Al declinare di quello stesso anno partecipò alla sfortunata campagna dell’Agro Romano, organizzata per far cadere con la forza il potere temporale del Papa, nel corso della quale ebbe tuttavia l’occasione di distinguersi sotto gli occhi compiaciuti del padre. Qualche anno dopo – siamo giunti alla guerra franco-prussiana del 1870-71 – lottò con il genitore al fianco dei repubblicani francesi. Celebre la sua prodezza relativa alla conquista della bandiera del 61° reggimento di fanteria tedesco, sottratta con un colpo di mano al nemico (23 gennaio 1871), unico caso in tutta la guerra. Negli anni successivi, dopo la morte del padre, venne eletto nel Collegio di Roma alla Camera dei Deputati (maggio 1887). A causa di alcune operazioni finanziarie mal riuscite e di speculazioni edilizie prive di successo, e dopo un periodo di sette anni trascorso in Australia ove si adattò a svolgere diversi mestieri, dovette affrontare sequestri, pignoramenti, ingiunzioni di pagamento.

Eventi che, insieme ad alcune scelte controverse in campo politico, gli alienarono la simpatia e l’appoggio dell’opinione pubblica. Decise, così, di defilarsi. Si dimise dal Parlamento e si ritirò nella casa di Riofreddo, decisione che comunque non gli impedì di tentare altre avventure economiche in Italia e all’estero (tentò persino un esperimento di colonizzazione della Patagonia argentina). Nel corso del primo ventennio del 900 si riavvicinò all’universo cattolico più per convenienza economica che per convinzione e fu un fervido interventista allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Negli ultimi anni della sua vita si divise tra Caprera e la residenza di Riofreddo, ove si spense il 17 luglio 1924.

In questo paesino laziale, Il 13 luglio u.s., presso la Casa-Museo Villa Garibaldi, si è celebrato il centenario della sua morte alla presenza di studiosi e amanti della storia nazionale, nonché di una discendente diretta della famosa famiglia: Annita Garibaldi Jallet, figlia di Sante, il quale a sua volta era figlio di Ricciotti. Per l’Associazione Culturale Reatina “Domenico Petrini” hanno presenziato la dott.ssa Daniela Acuti, il geom. Trento Scanzani, rispettivamente presidente e segretario della Petrini, accompagnati da alcuni associati al Sodalizio. L’occasione è stata propizia alla presidente Acuti per presentare al folto pubblico il progetto internazionale «Patto di Amicizia delle Case Garibaldine», di matrice strettamente petriniana, che si propone, con il patrocinio delle Istituzioni locali, la valorizzazione e la fruizione, su base internazionale, dei musei garibaldini sparsi un po’ ovunque, mediante accordi con le varie realtà, alcuni dei quali già sottoscritti.

La portata e la vastità del progetto sono apprezzabili e direttamente proporzionali alla grande notorietà e all’importanza degli stessi siti chiamati a partecipare all’iniziativa, quali Casa Museo Anita di Laguna (Brasile), Villa Garibaldi di Riofreddo, Palazzo Colelli di Rieti, Casa Menotti Garibaldi di Carano, Casa Museo Garibaldi di Caprera, Casa Museo Garibaldi Meucci di New York, Casa Ricciotti di Melbourne (Australia), Casa Garibaldi di Montevideo (Uruguay), Villa Castelletti a Signa (Firenze), che ospitò Garibaldi. Grande il plauso dei presenti per l’importanza e l’originalità del progetto, che l’Associazione Petrini ha fortemente voluto e perseguito. Lino Martini