L’ANMIL ricorda Papa Francesco, Di Bella: “Promettiamo massimo impegno per tutelare i lavoratori”

“È trascorso poco meno di un mese dal malore di Papa Francesco e solo pochi giorni da quando ci ha lasciato, eppure è vivo e lo sarà sempre nei nostri cuori. Nei ricordi dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) risuoneranno perennemente inalterate le parole di sostegno sull’operato dell’Associazione di tutela delle vittime del lavoro e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla prevenzione degli infortuni e sulle politiche della sicurezza che Bergoglio ha speso in più circostanze, come durante le Udienze del 2016, 2018 e del 2023, quest’ultima in occasione dell’80° anniversario della fondazione dell’ANMIL”. Così il

Presidente nazionale ANMIL, Antonio Di Bella, commemora la memoria del Santo Padre e tra le parole più forti, che non conoscono i limiti della religione e rivolte dal Pontefice all’Associazione, ricorda: “non possiamo abituarci agli incidenti sul lavoro, né rassegnarci all’indifferenza verso gli infortuni. Non possiamo accettare lo scarto della vita umana. Le morti e gli infortuni sono un tragico impoverimento sociale che riguarda tutti, non solo le imprese o le famiglie coinvolte. Non dobbiamo stancarci di imparare e reimparare l’arte del prenderci cura, in nome della comune umanità. La sicurezza, infatti, non è solo garantita da una buona legislazione, che va fatta rispettare, ma anche dalla capacità di vivere da fratelli e sorelle nei luoghi di lavoro”.

“Come non lodare la sua straordinaria dignità nell’affrontare una malattia – continua Di Bella – alla quale, fino all’ultimo, non ha permesso di condizionare il suo esemplare e prezioso ruolo per la società e la sua vicinanza alla sofferenza dei più fragili, tra i quali vi siamo anche noi soci dell’ANMIL, percossi dai duri colpi della vita, che ci piega ma che non permettiamo ci spezzi, e che portiamo avanti, a piccoli passi, le nostre istanze necessarie per lo sviluppo di un sistema di tutela integrata, maggiormente rispondente alle esigenze di tutte le vittime del lavoro e dei loro familiari, nonostante le enormi difficoltà del momento. Francesco era solare e pieno di un’energia contagiosa e incoraggiante. La sua attenzione costante alle difficoltà del genere umano, da quelle materiali a quelle fisiche e psicologiche, tutt’altro che comune, hanno conquistato sin da subito la fiducia e la profonda stima dell’Associazione”.

“Il nostro è un saluto fatto con il cuore – conclude Di Bella – che mi fa piacere rivolgere a nome di tutta l’Associazione che, in oltre 12 anni di pontificato, ha avuto modo di apprezzare Papa Bergoglio in modo speciale per una dote oggi molto rara e che auspichiamo sia di esempio per molti: l’umiltà.

Non dimenticheremo il messaggio di impegno sociale che ci ha lasciato e, con profonda riconoscenza alla sua garbata e sorridente vicinanza alla missione dell’ANMIL, promettiamo il nostro impegno quotidiano nel prevenire gli infortuni sul lavoro e nel prenderci cura, sul piano fisico e morale, di chi ha subito le conseguenze traumatiche dell’insicurezza lavorativa”.