In occasione della manifestazione “Turismo rurale: nuove possibilità per il territorio”, svoltasi durante il weekend appena trascorso a Fara in Sabina, è stata inaugurata un’esperienza unica che ha unito l’arte della recitazione con il valore prezioso della storia dei Sabini. Il Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina di Fara in Sabina, sito in piazza Duomo, ha infatti aperto le porte per la prima volta a un singolare spettacolo: una visita teatralizzata, “La Terra e il Mito” organizzata dall’Accademia del Tempo Libero, che ha condotto i numerosi partecipanti in un viaggio tra storia, arte ed emozioni. Tante persone, tra grandi e piccoli, hanno visitato le sale del museo (che conservano i reperti archeologici provenienti da Cures ed Eretum, due centri più importanti della Sabina Tiberina) accompagnati dai talentuosi attori coinvolti: lo spettacolo ha infatti immerso il museo in un’atmosfera magica, raccontando ai presenti la storia di Cures fino alla nascita di Roma.
“È stato un vero successo – dichiara Paola Trambusti, consigliera comunale con delega al Museo – e ne siamo davvero soddisfatti, in quanto il nostro territorio per la prima volta ha avuto la possibilità di dare vita a un singolare evento dedicato alla storia della civiltà sabina. Ci teniamo a ringraziare il gruppo teatrale coinvolto, per la loro bravura nell’immedesimarsi nelle figure proposte”. I protagonisti sono stati gli attori dell’Accademia del Tempo Libero, un’associazione culturale e sportiva del territorio sabino che da circa dieci anni organizza eventi di vario tipo e per tutte le età tra danza, pittura e tanto altro. “Un grande debutto – sottolinea Annita Giuliani, presidente della Pro Loco di Fara in Sabina – e per questo possiamo confermare che ci mobiliteremo per realizzare altre visite teatralizzate al museo, con l’obiettivo di coinvolgere le realtà locali e creare momenti di aggregazione per la comunità”. Inoltre, tutta l’amministrazione comunale ammette di essere pienamente soddisfatta del risultato ottenuto da questo evento, unico nel suo genere, che ha dato modo ai diversi visitatori di approfondire la conoscenza dell’antica storia della Sabina.
“Turismo rurale: nuove possibilità per il territorio” è stato un evento organizzato dalla Pro Loco di Fara in Sabina (gestore dell’ufficio turistico comunale e del Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina) in collaborazione con l’Università Agraria di Corese Terra e con il patrocinio del Comune, dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico del territorio comunale, offrendo ai cittadini e ai turisti un’immersione nella vita rurale. Lo scorso weekend infatti diversi luoghi della città si sono animati grazie a interessanti appuntamenti tra divertimento, approfondimenti storici, visite guidate e tanto altro. Tra le attività in calendario, che hanno riscontrato un grande successo di partecipazione tra grandi e piccoli, ci sono stati il laboratorio di pittura “Il Paesaggio Sabino” rivolto ai bambini dai 5 ai 10 anni presso il Museo di Fara in Sabina, il convegno “Oleoturismo: via al Biodistretto sabino” all’Università Agraria di Corese Terra, la passeggiata di riconoscimento di erbe spontanee con “I Semplici e Le Selvatiche” (seguita dalla visita tematica “La natura antica” al Museo Civico Archeologico della Sabina Tiberina). Quest’ultimo appuntamento, che ha riunito tante persone tra curiosità ed entusiasmo, ha dato il benvenuto alla stagione autunnale con un percorso suggestivo nella rigogliosa e colorata natura che circonda il borgo di Fara in Sabina.
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina è uno dei punti di riferimento per la conoscenza della civiltà dei Sabini, in quanto conserva i materiali provenienti dai due centri più importanti della Sabina Tiberina: Cures ed Eretum. Allestito a partire dal 2001 all’interno del rinascimentale Palazzo Brancaleoni (sito in piazza del Duomo) ha visto, nel corso degli anni, le sue collezioni ampliarsi, grazie agli scavi effettuati con regolarità proprio a Cures ed Eretum. Il cospicuo aumento del numero dei materiali ha reso necessario nel corso del tempo l’allestimento di nuove sale: la sala della Scrittura, interamente dedicata al cippo inscritto ritrovato nel greto del Fiume Farfa, e la sala dedicata alla Tomba XXXVI di Colle del Forno. Della fase rinascimentale, l’edificio conserva intatta la facciata della prima metà del ‘400, mentre gli interni sono stati pesantemente ristrutturati dai successivi proprietari: al tardo barocco possono essere ascritti gli affreschi di una delle sale, dipinti con motivi a grottesche come si usava nei piani nobili delle case di fine ‘700. Inoltre, a partire da domenica 17 marzo tutti hanno la possibilità di approfondire la conoscenza e ammirare i reperti della nuova sala museale inaugurata il 16 marzo: ovvero la sala dedicata al prezioso corredo funerario della Tomba XI della Necropoli di Colle del Forno, insieme al celebre Carro del Principe di Eretum.
Per informazioni e prenotazioni contattare l’Ufficio Turistico Comunale in piazza Duomo, 2: 0765 277321 (gio. ven. sab. dome e festivi), 380/2838920 (WhatsApp), visitafarainsabina@gmail.com