LA STORIA DI… Giovanni

LA STORIA DI… GIOVANNI è raccontata dalla direttrice di CNA Rieti, Enza Bufacchi.

“La Pastarella” prima di essere il nome della pasticceria di Giovanni, è stato il suo soprannome. Così tanti anni fa lo chiamavano gli amici, quando lui e suo padre, Luciano, avevano una pasticceria al Tuscolano, uno dei quartieri più noti di Roma, dove Luciano e i suoi fratelli erano arrivati dalla Toscana e di pasticcerie ne avevano aperte ben tre. “A San Giuseppe friggevamo bignè per due notti e due giorni”, ricorda Giovanni di quel periodo.

Alla fine degli anni ’80 l’affitto del locale comincia a essere problematico e allora Giovanni, che intanto ha sposato Pina, e ha un figlio, Gabriele, decide di trasferirsi a Sant’ Elpidio di Pescorocchiano, dove c’è la casa natale di sua madre, Nunziatina. Detto, fatto: a ottobre del 1990 apre il suo piccolo laboratorio.

Certo all’inizio non è facile, ma con Pina al suo fianco superano le difficoltà, mettono al mondo altri due figli, Luca e Martina, e, forti dell’esperienza maturata a fianco del padre “maestro”, usando sempre il suo ricettario che Giovanni ancora conserva, pian piano conquistano tanti clienti: i bar della zona fino a L’Aquila.

I prodotti sono tanti e tutti fatti in modo artigianale: crostate, biscotti, pasticcini, ciavattoni, cannoli, bombe, ciambelle, bignè, tozzetti, pan di spagna per zuccotti, zuppe inglesi, torte farcite, diplomatici e chissà quante altre preparazioni. Ma il must di Giovanni è il cornetto, “bello, sfogliato, tirato a mano, come si faceva a Roma”: per questo i suoi cornetti non sono tutti uguali, “uno è più grande uno più piccolo”.

La giornata di Giovanni è lunga e faticosa, si sveglia alle due e mezzo, scende in laboratorio dove gli impasti, fatti la sera prima, sono lieviti, tira a mano i cornetti e intanto che lievitano, frigge bombe, ciambelle e cannoli, a questo punto non resta che infornare i cornetti e aspettare che cuociano. Finalmente tutto è pronto per confezionare i “cassetti”, le scatole di cartone per le consegne e alle cinque partire per il giro dei tantissimi bar. Alle otto e mezzo Giovanni è di ritorno e può conquistare il letto per il meritato riposo.

Nonostante la fatica e i sacrifici dice: “Tre bei figli, una bella moglie, più di questo che vuoi dalla vita?”. E ora la sua aspirazione è andare in pensione e lasciare il testimone a Luca. Sì, perchè intanto Luca e Gabriele “hanno voluto seguire le tracce del padre” e sono diventati entrambi pasticceri, mentre Martina studia all’Istituto Alberghiero, ma non pasticceria,”perchè”, dice, “ho papà che è il mio maestro”. Un maestro artigiano, esperto pasticcere, questo è Giovanni anche per i suoi figli. Di più davvero non si può volere!

LA PASTARELLA DI PINELLI GIOVANNI
Via Savoia – Frazione Sant’Elpidio di Pescorocchiano
Tel. 0746 39275