LA STORIA DI… ANNA e GIANLUCA è narrata dalla direttrice della CNA Rieti, Enza Bufacchi.
Gianluca mi consegna a sua madre, perchè è lei la custode di tutta la storia.
“È stata dura”, “non è stata una passeggiata”, ripete più volte la signora Anna, e non lo diresti a vederla, vestita, pettinata e truccata di tutto punto, elegante e fiera anche nel portamento. E invece man mano che il racconto va avanti ti convinci che davvero non è stata una passeggiata, anche se i risultati hanno certamente premiato l’impegno profuso.
Ma cominciamo dall’inizio. Anna, “per l’anagrafe e le tasse, Brigida”, diploma magistrale e corso da segretaria d’azienda, lavora in un’azienda di materiali edili, quando, siamo alla fine degli anni ’60, conosce Arnaldo, quello che di lì a poco diventerà suo marito.
Arnaldo ha aperto da poco una “piccola attività” di vendita e riparazione di macchine da scrivere Olimpia, in Via San Liberatore, e convince Anna a licenziarsi e ad andare a lavorare con lui. Nel 1968 si sposano, dalla loro unione nasce Gianluca. La vita sembra scorrere con lo stesso spirito di quegli anni, ma nel 1971, in un tragico incidente stradale, il marito muore e Anna si ritrova da sola con un figlio di 18 mesi e un’attività da portare avanti. È un colpo durissimo!
La prima decisione che prende è di andare avanti e di farlo da sola, un pò perché l’azienda aveva imparato a conoscerla, un po’ perché Arnaldo le “raccontava tutto”.
Di quel periodo ricorda la grande difficoltà ma anche la tanta solidarietà ricevuta dal signor Carani dell’Olimpia, dall’avvocato Belloni, che “per me é stato un padre”, da molti clienti e dai vicini.
“Mi sono dovuta mettere la corazza da uomo”, racconta ancora, forse anche perché poche erano allora le donne imprenditrici; corazza o carattere, Anna si dedica all’azienda e a Gianluca: “Ho allevato due figli, Gianluca e l’attività,” dice lei, per entrambi il negozio diventa un po’ la loro casa.
“Da 18 mesi sono stato sempre in negozio”, racconta Gianluca, che studia, si diploma e poi si iscrive all’università, perché sua madre vuole allontanarlo dall’azienda.
Ma lui un giorno le dice che “diplomato o laureato non lascerà mai l’attività!”. Alla madre non resta che cedere e nel 1988 diventa socio.
Insieme hanno fatto diventare quella “piccola attività” un’impresa di ben altre dimensioni, anche nello spazio che occupano, avendo la lucidità di seguire tutte le rivoluzioni che si sono succedute in questi anni e le conseguenti trasformazioni del mercato.
Ovviamente non vendono più macchine da scrivere, non solo perchè non esistono più, ma perché passo dopo passo, andando oltre le macchine da scrivere e le fotocopiatrici, sono arrivati all’arredamento, prima di uffici e poi della casa.
La logica commerciale è quella di ascoltare e osservare il cliente e i suoi bisogni espressi e inespressi, un’indagine di mercato semplice ma estremamente efficace, almeno a giudicare dai risultati!
Oggi a loro si è aggiunta anche Romina, la moglie di Gianluca – “se la vedi sembra che c’è nata, pure non ci voleva venire”, chiosa Anna – e due dipendenti, Emiliano ed Elisabetta. Insieme portano avanti la sfida di arrivare alla terza generazione, perchè Gianluca, diversamente da sua madre, vorrebbe davvero che le sue due figlie, Beatrice di 12 anni e Eleonora di 14, portassero avanti l’azienda.
Speriamo che sia anche un loro desiderio!
DE SANTIS UFFICIO SNC
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