LA STORIA DI… ADELE E CATIA è narrata dalla direttrice della CNA Rieti, Enza Bufacchi.
Adele e Catia, sorelle e socie, nascono a Fara Sabina ma non è lì che prende avvio la loro storia. Per trovare l’origine della loro passione, di sarta l’una e maglierista l’altra, dobbiamo spostarci nello spazio e nel tempo e andare a Fiumata, nel Cicolano, dove nel dopoguerra vivevano i nonni materni, un po’ contadini, un po’ sarti di abiti da sposa.
Sarti anche lo zio Giovanni, a Roma, e la mamma Maria, rimasta a Borgo Quinzio, dove la famiglia si era trasferita quando fu costruita la diga del Salto e la loro casa fu sommersa dalle acque del lago.
Adele e Catia conservano ancora, per ricordo, la macchina da cucire della mamma e il manichino dello zio. Questo l’antefatto, meglio sarebbe dire, le loro radici che spiegano i loro successivi percorsi. Adele va a scuola di taglio e cucito da “Fedora”, un laboratorio scuola dove per un po’ rimane anche a lavorare, prima di essere assunta in una camiceria dove resta per cinque anni.
Catia, invece, impara a fare la maglierista in un’azienda di Roma, un grande maglificio che ora non c’è più.
Nel 1984, la svolta: imparato il mestiere, decidono di creare una loro impresa, dove mettere a frutto competenze, esperienza e tradizione e, nello stesso tempo, conciliare meglio gli impegni familiari.
La loro azienda ha successo e cresce; arrivano ad avere fino a dieci dipendenti, a fare venticinquemila capi l’anno, a lavorare per tanti clienti, anche prestigiose case di moda, Gattinoni, Coveri, Savi, Fendi, Biagiotti, per le quali hanno realizzato capi anche per i loro campionari. Li puoi ammirare in alcune riviste di settore o nei depliant pubblicitari delle aziende che Adele e Catia ti mostrano con orgoglio, una dopo l’altro, dicendo: “Anche questo l’abbiamo fatto noi”.
Ma la loro produzione è in larghissima parte destinata ad una azienda per la quale lavorano da tanti anni, fino a quando, cinque anni fa, la stessa non decide di delocalizzare gran parte della sua produzione in Romania.
È un colpo duro per Adele e Catia, costrette a ridurre produzione e personale e a rinunciare a tanti progetti ambiziosi; il rovescio della medaglia di quel processo di globalizzazione che non per tutti riesce a tradursi in opportunità!
Ora le cose vanno migliorando, perché molte aziende stanno riportando in Italia le loro produzioni. Da tre mesi la produzione nel laboratorio di Adele e Catia è ripresa alacremente; a lavorare loro e due dipendenti, sono ancora lontane dai numeri di dieci anni fa ma loro sono meno preoccupate!
Un altro cruccio hanno le due sorelle: quello di constatare che il loro mestiere ha perso l’appeal di un tempo, quando da “Fedora” passavano decine di lavoranti, ora “nessuno vuole imparare questo mestiere, un po’ perchè non c’è lavoro, un po’ perchè in questo mondo sono di moda altre cose”!
Ma nonostante il rimpianto per un mondo che non c’è più, si affaccia nelle loro parole anche la speranza che la qualità del loro lavoro possa ancora avere la meglio. Noi glielo auguriamo!
TRE EMME MODA
Via dello Spirito Santo, 29-31 – Corese Terra
Fara in Sabina (RI)
Telefono: 0765 39394
#lastoriadicnarieti
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