Nuovo appuntamento su Rietinvetrina con la RUBRICA DI ANGELITA. Oggi l’articolo che vi proponiamo è a firma di Federica Festuccia, membro direttivo del Centro Antiviolenza Angelita (nella foto).
“Non chiamateci bamboccioni”! Certe affermazioni feriscono e fanno male, anzi hanno il sapore amaro di violenza psicologica.
Quando ti laurei? Quando trovi un lavoro? Ma quando vai via di casa? Quando farai una famiglia?
“Voi giovani d’oggi siete dei bamboccioni, ai miei tempi ..sapessi io”.
Quante volte abbiamo ascoltato queste frasi? Quante volte siamo stati costretti ad ascoltare domande insidiose come queste? Tante, tantissime, troppe.
Quanto male ci ha fatto dover dare delle risposte?
Perché i giovani uomini e le giovani donne di oggi vengono giudicati e screditati dai più grandi?
Essere un giovane oggi che vive nella odierna epoca, che si affaccia al mondo del lavoro non è facile ed è ora che lo capiscano gli adulti!
Noi giovani, terminiamo gli studi con dedizione, impegno ed ambizione e la nostra formazione non è mai abbastanza; cerchiamo un posto di lavoro e siamo sempre troppo grandi o troppo piccoli o non abbastanza esperti; non abbiamo la libertà di decidere di fare un investimento per il nostro futuro e, con il sorgere di questa situazione emergenziale, la situazione che vivono i giovani è inevitabilmente peggiorata senza, tra l’altro, poter contare su qualsivoglia aiuto da parte dello Stato, del Governo.
È inevitabile poi che lasciamo la nostra Italia per vivere, studiare, lavorare in un altro Paese che ci dia la possibilità di avere un futuro, di sognare, di progettare, di costruire la nostra vita passo dopo passo come l’abbiamo sempre voluta e soprattutto che ci tratti come delle risorse e non come dei bamboccioni.
Non siamo così fortunati come spesso credono i più grandi, non abbiamo la fortuna di poter avere il lavoro per cui abbiamo studiato e cui, magari, anni fa si accedeva senza neanche dover compiere un percorso di studi e di formazione; non possiamo decidere di acquistare o meno quella macchina o quella casa che tanto ci piace; non possiamo andarcene dalla casa dei genitori.
Dunque, non possiamo fare nulla e non perché non abbiamo volontà o non ci impegniamo abbastanza ma perché viviamo in un contesto difficile, senza dubbio meno favorevole rispetto agli anni passati e che, non si fida di questi giovani che non sono dei bamboccioni ma delle risorse che hanno voglia di sognare e realizzare i loro progetti, la loro vita.
Per favore, non poneteci più quelle domande imbarazzanti, non siate sempre pronti a giudicare, non diteci quello che dovremmo o non dovremmo fare perché essere giovane in questa epoca moderna ma così antiquata è un’impresa complicata e noi, nonostante tutto, abbiamo ancora il cuore colmo di sogni da realizzare. Federica Festuccia, membro direttivo CAV Angelita