Nuovo appuntamento su Rietinvetrina con la RUBRICA DI ANGELITA, a cura dei volontari del Centro Antiviolenza Angelita di Rieti.
“La possibilità di farsi conoscere sui social ed il numero dei like è diventata una sorta di droga. Sembra che per esistere bisogna emergere e qualsiasi altra persona nascosta dai social può diventare inutile. E’ in atto la distruzione della comunità a favore dell’ io … semplici persone che sembrano aziende, che cercano di primeggiare, dove ognuno è impresa di se stesso.
Le persone non sono gradini da calpestare per arrivare non si sa bene dove, l’ego si scontra sempre con altri ego che chiedono stesso spazio, stessa visibilità e quindi è difficile farsi amici veri, tutto sembra basato sulla convenienza. In un momento come quello attuale dovrebbe prevalere il noi ed il bene comune di tutti. La condivisione dovrebbe essere la missione di tutti i settori.
L’attuale società ha mostrato un individualismo esasperato da selfie, dall’affermazione di sé e disinteresse per gli altri. Gli obiettivi comuni dovrebbero essere arricchimento interiore e lo scambio di idee crescita reciproca. Dovremmo tornare ad ascoltarci, a confidare le nostre emozioni non con i messaggi ma con le parole. Un cuore nelle chat fa piacere a chi ne ha bisogno, ma sapere che dall’altra parte c’è qualcuno che ci considera e ci stima per i nostri valori ci rende più forti.
E’ importante sottolineare al giorno d’oggi che se spostiamo la nostra prospettiva da un atteggiamento egoistico e autoriferito a un atteggiamento altruistico che tenga conto dei bisogni e delle necessità degli altri è possibile diventare persone migliori.
La pandemia più che mai ha evidenziato la necessità di non considerarci individui ma persone aperte alle relazioni con gli altri, il sentimento di comunità e solidarietà è il principio che muove il sentirsi parte di un tutto. È bastata la fine dell’emergenza per iniziare a corrodere quel sentimento?
Il pericolo si allontana e la paura si indebolisce, le differenze riemergono e separano. Concludiamo con una frase di H. Arendt “ gli uomini anche se devono morire non sono nati per morire ma per ricominciare”. La nostra forza come essere umani è essere capaci dopo ogni crisi di ri-cominciare cercando per quanto possibile di migliorare il nostro modo di abitare insieme il mondo”.
Articolo a firma del Direttivo Centro Antiviolenza Angelita che si trova a Rieti in via delle Stelle, 24 e risponde al numero 377 6979546.