“Mentre il nuovo corso del Governo Renzi inizia, con importanti propositi di risparmi nella pubblica amministrazione, tra cui il taglio degli stipendi dei manager pubblici, non passa inosservato la delibera della Regione Lazio con la quale si concretizza un aumento netto del 20% dello stipendio dei direttori generali delle aziende ASL, aumento, esteso, forse per simpatia, anche ai direttori amministrativi e sanitari.
Al di là del fatto che non riusciamo a capire come una delibera regionale possa superare la norma nazionale precedentemente applicata per effetto della Spending Review, vogliamo, tuttavia, in questa occasione trascurare il problema normativo e affrontare la questione da un punto di vista morale. In questa regione si continua ad aumentare l’irpef, le accise, l’irap, e varie altre addizionali per cercare di far fronte (tra l’altro senza riuscirvi) di contenere i debiti della Sanità, continuiamo un commissariamento assurdo che ci ritrae sempre tra le peggiori sanità italiane per qualità dei servizi erogati e liste di attesa, furbescamente bloccate a 12 mesi nei Recup per evitare che mediaticamente si inizi a parlare di tempi che vanno oltre un anno e lasciando così ai cittadini, come unica soluzione, quella di tornare ad aprire il proprio portafoglio per veder aprire le porte dell’intramoenia o della sanità privata.
Altra conseguenza diretta del contenimento della spesa imposto è il blocco del tourn over che i dipendenti della sanità subiscono da 10 anni, ma anche il blocco degli stipendi dal 2009 e della contrattazione, i buoni pasto fermi a 4,13 euro (difficile concedersi un pasto con questa cifra!) e in molte realtà erogato con mesi di ritardo. Con queste premesse i cittadini e gli operatori, di fronte ad una decisione tanto assurda da parte della Regione Lazio, si sentono ancora una volta offesi e indignati sapendo che con poche righe si liquida una decisione che non scandalizza tanto per gli importi, ma per le modalità. Diverso sarebbe stato se l’aumento fosse stato legato al raggiungimento degli obbiettivi assegnati e al miglioramento della qualità dei servizi sanitari erogati, ma purtroppo questo avviene solo in contesti sani, non dove si assegna il premio indistintamente con buona pace alla tanto decantata meritocrazia nella P.A.
Al di là di questo, la UIL rivolge i migliori auguri di buon lavoro alla neo direttrice della asl di Rieti, Laura Figorilli, nella speranza, non retorica, di poter apportare un valido contributo alle scelte che la prossima direzione sarà chiamata a fare con l’unico obbiettivo di tutelare il territorio e garantire ai cittadini una adeguata risposta sanitaria pubblica”.
In una nota Marino Formichetti della UIL Rieti