Si è affermata vincitrice su circa 2090 candidati l’architetto Ludovica Gregori, giovane reatina premiata al concorso New European Bauhaus, ideato da nientemeno che Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ricevendo lo scorso 16 settembre il prestigioso riconoscimento, insieme con altri 19 candidati risultati vincitori.
Il concorso nasce con l’idea di promuovere un nuovo impulso alla sostenibilità ambientale e sociale, e ha lo scopo di selezionare i progetti più innovativi presentati da giovani di tutto il mondo. Su più di duemila candidature inviate dal 23 aprile al 1° giugno 2021, sono stati selezionati 60 finalisti e successivamente individuati 20 vincitori, di cui 10 progetti Under 30 tra i quali la nostra Ludovica è risultata vincitrice.
Dottoranda presso l’Università degli Studi di Firenze, Ludovica ha partecipato con il progetto Ricostruzione Sociale Post-Emergenza nella categoria Luoghi ripensati per incontrarsi e condividere.
“I terremoti collegano le difficoltà sociali e psicologiche all’architettura: la perdita dell’ambiente costruito segue quella dell’identità del luogo, che costituiva la geografia sociale degli abitanti. La visione dell’identità come processo assunto da questa ricerca deriva dall’intervista agli psicologi del caso studio di Accumoli, piccolo paese del Centro Italia distrutto dal Terremoto del 2016, sostituito da un plesso temporaneo costituito da unità edilizie modulari le cui caratteristiche possono avere effetti negativi a lungo termine: isolamento, inerzia, e disaggregazione”.
Queste le parole che accompagnano la lunga e dettagliata descrizione del progetto di Ludovica, che proprio dalla tragedia che nel 2016 ha devastato il nostro territorio ha trovato la spinta per proporre una nuova, originale ripartenza, combinando in un unico intreccio il tema del sociale e quello della sostenibilità:
“Dalla ricerca è risultato evidente che l’attenzione dovrebbe essere rivolta al layout del nuovo sviluppo urbano, il rapporto spaziale tra le case e lo spazio pubblico tra di loro. I moduli post-emergenza non potrebbero mai sopperire ai bisogni propri degli individui terremotati. Lo studio nasce dall’empatia verso scenari post-emergenza, dove tempo e risorse richiedono pochi semplici punti di riferimento.
Gli elementi devono riguardare principalmente le funzioni, le distanze e le peculiarità degli spazi necessari per svolgere determinate attività. Ci sono consigli su layout, mix di funzioni e orientamento degli edifici di un villaggio provvisorio; considerazioni su interazione spontanea e distanze percorribili, connessioni visive, confini tra pubblico e privato e accesso veicolare”.
Un progetto, insomma, nato dal cuore e portato a termine con magistrale competenza, brillante al punto da convincere la commissione del Concorso, che ne ha riconosciuto il merito conferendogli la vittoria. Complimenti, Ludovica, e in bocca al lupo per il tuo futuro!
Qui il link al video del progetto, realizzato con la collaborazione dei videomaker reatini Artivision e dell’attrice architetto Greta Antoniozzi, e adattato dal team di comunicazione del concorso: (VEDI).