La palestra di via San Liberatore intitolata al pugile reatino Paolo Rosi

A dodici anni dalla scomparsa del pugile reatino Paolo Rosi, considerata la richiesta da parte di qualificati ambienti sportivi della città e della provincia di Rieti, nonché da alcuni testimoni oculari delle sue gesta, su proposta dei consiglieri Enzo Antonacci, Bernardino De Marco, Arianna Grillo e Luigi Gerbino, il Consiglio Provinciale di Rieti del 28 dicembre 2015 ritenendo che l’atleta Rosi abbia costantemente portato alto in un paese straniero il nome della sua Rieti, sempre con grande orgoglio e altrettanto senso identitario, fino alla sua scomparsa, ha espresso il parere favorevole affinché la palestra di via San Liberatore venga intitolata all’atleta reatino.
Rosi nacque nel cuore della Rieti nel 1928, cresciuto a Porta d’Arce dove abitava al n. 40 delle case popolari situate oltre i giardini dedicati ai bersaglieri, emigrò giovanissimo negli USA per cercare fortuna e oggi riposa nel mausoleo di Harlem accanto a tanti altri grandi nomi dello sport nordamericano
Paolo Rosi, peso leggero, dopo aver iniziato la sua carriera a Rieti effettuando la quotidiana preparazione sempre nella palestra di via San Liberatore, combattè contro i migliori talenti nazionali, esibendosi anche al Teatro Flavio Vespasiano. Emigrato negli Stati Uniti d’America all’indomani dell’ultimo conflitto mondiale e soprannominato “Il bombardiere calvo”, dopo aver sconfitto alcuni grandi campioni americani del calibro di Johnny Gonsalves, Johnny Busso, Bobby Scanlon, Flash Elorde e Frankie Ryff, raggiunse la finale del titolo mondiale dei pesi leggeri, sfidando il 3 giugno 1959 a Washington il campione in carica, lo statunitense Joe Brown ma perdendo per ferita alla nona ripresa, con il punteggio in parità sui cartellini dei giudici.
Paolo Rosi concluse la sua carriera nel 1962 facendo registrare 49 incontri disputati con 37 vittorie (di cui 15 per k.o.), 10 sconfitte e 2 parità.