Avevamo immaginato metaforicamente di avere l’anello al naso. Oggi scopriamo, invece, che gli attuali gestori del Comune pensano addirittura che abbiamo anche la sveglia al collo! Si perché il comunicato diramato, non si sa bene da chi, è l’esemplificazione di una arroganza amministrativa che oramai giorno dopo giorno supera solo se stessa.
Quindi ci viene detto che è tutto regolare: l’ultimo giorno dell’anno la dott.ssa Iovinella si è premurata di recarsi a Roma proprio per ritirare personalmente i testi giuridici evitando al Comune le spese di consegna. E come mai proprio il 31 dicembre? Perché l’ultimo giorno dell’anno si è ricordata che era imprescindibile dotare l’Ente di quei testi, di cui uno edito nel 2012, grazie ai quali sarà possibile in futuro fare a meno di costosissime consulenze. Ha perfino anticipato la spesa pagando con il suo bancomat, salvando così il Comune dalla deriva del mancato aggiornamento professionale.
Qualcuno che non ha letto il comunicato penserà che stiamo scherzando, ma purtroppo non è così! Questa è la dichiarazione del palazzo a giustificazione di un episodio ingiustificabile nonché rilevante sotto vari profili. Innanzi tutto ci chiediamo per quale motivo l’acquisto di libri (che non costituisce di certo una spesa imprevista o urgente) non sia stato preventivamente autorizzato da una determina dirigenziale di impegno di spesa corredata da visto di regolarità contabile.
Solo dopo l’acquisto e l’emissione della relativa fattura il dirigente del settore finanziario, evidentemente per telepatia, lo stesso 31 dicembre ha illegittimamente sanato l’acquisto adottando un impegno di spesa postumo con contestuale liquidazione violando il dettato di quell’articolo 191, quarto comma, del testo unico degli enti locali che la stessa solerte Segretaria Generale più e più volte ha puntualmente richiamato ricordando che il rapporto obbligatorio intercorre tra il privato fornitore e l’amministratore, funzionario e dipendente che hanno consentito la fornitura priva di preventiva copertura economica.
Premesso che siamo di fronte a chi evidentemente ha violato quelle stesse regole delle quali ogni giorno si professa garante, apprendiamo che l’acquisto è stato fatto presso una libreria di Roma. Non si capisce perché i testi non siano stati ordinati presso una libreria di Rieti, ovvero direttamente presso gli editori che notoriamente garantiscono la consegna gratuita agli Enti. E poi la dott.ssa Iovinella parla di ritiro: quindi prima del ritiro ci deve essere stato un ordine da parte del Comune al quale è stata intestata la fattura. C’è traccia di un ordine emesso in tal senso?
Ed ancora, leggiamo che la dott.ssa Iovinella “ad oggi non ha ricevuto alcun rimborso della somma anticipata”. Avete capito bene? Le chiediamo scusa perché dopo ben 7 giorni, di cui 3 tra domeniche e festivi, non l’abbiamo ancora rimborsata! Chiunque può incorrere in un errore: la cosa che non è accettabile è ostentare la presunzione di essere depositari della ragione.
In una nota i consiglieri di minoranza Sonia Cascioli, David Festuccia e Andrea Sebastiani.