La Fortitudo chiude l’anno con una vittoria al tie break contro le romane del Don Bosco. Una Fortitudo con il freno a mano tirato, quella che si è vista al Palazzetto Leoni, priva di una tattica di gioco e con le pile scariche, sintesi di un anno che non ha portato ne gioie ne dolori alla squadra di coach Ciambella.
A dire il vero i risultati dovevano essere altri, ma è mancato in queste prime dieci partite il carattere di un sestetto che ha sorriso soltanto in casa preservando la legge del Palacordoni, senza mai perdere in casa.
Un anno non proprio fortunato quello delle biancoverdi reatine e che ieri hanno sintetizzato perfettamente lo status.
Si è vinto, ma non si è brillato e contro un Don Bosco non proprio irresistibile si è portati a casa 2 dei tre punti disponibili lasciando in campo un dubbio a tutto il pubblico di una superficialità che non ha precedenti. Abulica, stanca senza mordente con il tecnico Ciambella che si disperava in panchina ma con una squadra in campo con poche idee e confuse.
Troppo poco, davvero troppo per il valore che questa squadra potrebbe dimostrare, anche perchè il presidente Mezzetti e tutta la società avevano abituato il pubblico ad altri spettacoli e soffrire va bene, ma così è troppo, davvero troppo!