A seguito del comunicato redatto da Azione Studentesca e Rappresentanti degli studenti in data 15 novembre 2018 (LEGGI) è giunta in redazione la risposta della Consulta Provinciale Studentesca che riportiamo integralmente:
“La CPS di Rieti non raccoglie la sterile provocazione di Azione Studentesca ricordando a tutti il suo ruolo all’interno del panorama studentesco. La Consulta Provinciale Studentesca ha giurisdizione rispetto alla completa collettività Studentesca; si occupa di coordinare la rappresentanza, propone e concretizza azioni che riguardano la totalità degli studenti. La Consulta non ha ricevuto nessuna segnalazione dai rappresentanti rispetto le problematiche presenti negli istituti citati da AS.
Riguardo l’occupazione promossa dall’Istituto Varrone è da rilevare come gli stessi rappresentanti d’istituto si siano divisi ed abbiamo scelto strade diverse. La Consulta, infatti, ha seguito la vicenda e condanna l’operato dei rappresentanti del liceo Varrone rispetto al dialogo avanzato con la Presidenza dell’istituto. Entrando però nel merito delle motivazioni della suddetta protesta, ci teniamo a rassicurare gli studenti che la CPS sta sintetizzando una proposta da presentare agli istituti rispetto alla problematica del contributo volontario.
In relazione all’IPSSEOA Ranieri Antonelli Costaggini, invece, la Consulta ha sempre supportato e continuerà a supportare il lavoro dei rappresentanti per la risoluzione delle problematiche dell’Istituto, ricordando come, già in passato, la stessa abbia lavorato al fianco dei rappresentanti per risolvere, ad esempio, la questione dei laboratori. In merito ai problemi relativi alla struttura dell’lIS “Aldo Moro”, la Consulta vuole ricordare come già a partire dalla scorsa amministrazione, guidata da uno studente dell’Istituto in questione, abbia lottato e lotti per risolvere quella che risulta essere, insieme alla criticità strutturale dell’IIS “Gregorio da Catino” di Poggio Mirteto, una delle problematiche più rilevanti di tutta la provincia.
È importante quindi tener presente innanzitutto, che la CPS è un organo istituzionale diffuso composto da due rappresentanti per ogni istituto i quali, all’interno dell’assemblea, discutono e riportano anche le problematiche relative agli istituti stessi nonché che la Consulta si relaziona con gli enti locali, soprattutto con la Provincia, la quale è stata privata di competenze e di fondi durante il Governo Renzi, e ancora, che la Consulta sceglie di intraprendere una protesta solo come azione ultima di un processo di dialogo istituzionale.
In merito allo sciopero nazionale che si terrà il 16 novembre è arrivata la smentita della non partecipazione dell’istituto Varrone.
Questo è uno sciopero che riguarda ogni studenti al netto di bambinesche strumentalizzazioni e credi politici; dobbiamo lottare per una scuola funzionale e funzionante, contro i tagli promossi dal governo e contro chiunque scelga di togliere importanza all’istruzione in genere, la conoscenza rende liberi. Confidiamo dunque nella massima collaborazione di tutti i rappresentanti di tutta la provincia affinché la CPS possa lottare per garantire agli studenti un pieno diritto allo studio in una scuola non fatiscente ma sicura, non nozionistica ma realmente formativa.”
A sua volta è arrivata la risposta dell’Azione Studentesca Rieti, che proponiamo integralmente:
“Ieri la popolazione studentesca reatina ha dovuto assistere alla pochezza di chi – sulla carta – dovrebbe rappresentare tutti gli studenti della provincia. Il comunicato della Consulta Studentesca, rivolto ai rappresentanti d’istituto dell’Alberghiero “Costaggini”, dell’ IIS “Aldo Moro” di Passo Corese, del Liceo Classico “Varrone” e di Azione Studentesca, dimostra, ancora una volta, la scarsa lucidità politica di chi è al vertice del massimo organo provinciale degli studenti.
Un comunicato delirante, che fa sorridere, se pensiamo alle parole che il Presidente della Consulta ha utilizzato per descrivere i suoi stessi compiti: “coordinare tutta la rappresentanza studentesca”. Parole illuminanti, ma pur sempre parole che entrano in contrasto con gli avvenimenti degli ultimi mesi.
Infatti avremmo voluto vedere la Consulta presente durante lo sciopero del 25 ottobre scorso, quando gli alunni di tutti gli istituti superiori della provincia hanno manifestato i disagi che quotidianamente si trovano ad affrontare nelle loro sedi. Avremmo voluto vedere la Consulta presente durante l’occupazione dell’IIS Aldo Moro di Passo Corese, che da anni lamenta situazioni di degrado insostenibili a causa dell’inadeguatezza delle sue infrastrutture scolastiche.
Avremmo voluto vedere la Consulta presente durante l’occupazione del Liceo Classico Varrone, organizzata per abolire l’obbligatorietà del contributo scolastico, eppure criticata, inspiegabilmente, a due settimane di distanza, da un personaggio che nemmeno si è degnato di mettere piede al Classico durante la protesta, che non ha cercato un contatto con i ragazzi che l’hanno messa in piedi. Paradossalmente, lo stesso personaggio che parla di “coordinare tutta la rappresentanza studentesca”.
Dopo questa lunga latitanza non c’è da stupirsi che quando la Consulta ha chiamato gli studenti a partecipare al suo corteo – seppur per una giusta causa – la stragrande maggioranza di essi ha preferito entrare in classe, o rimanere a casa, piuttosto che scendere in piazza al fianco di chi li ha traditi tante volte.”