LA CGIL CONTRARIA A ESTERNALIZZAZIONI, PRIVATIZZAZIONI E ACQUISTO PRESTAZIONI VOLUTE DALLA ASL

ASL Rieti

Ieri, 16 ottobre, si è tenuto presso la ASL di Rieti l’incontro di delegazione trattante in merito alle “proposte aziendali” relative a:

1) Programma per il potenziamento dei servizi ASL ai fini della riduzione dei
    tempi di attesa LEA ;
2) Accordo sperimentale per nuove forme di collaborazione tra le farmacie e la
    AUSL di Rieti (servizio di assistenza domiciliare).

In sostanza al ASL di Rieti “forte” della ormai cronica carenza di personale e del fatto che le liste di attesa, in special modo relative alla diagnostica, hanno ormai sforato ogni accettabile limite, avrebbe individuato quale strada da percorrere quella di acquistare prestazioni diagnostiche da soggetti privati. Soggetti che metterebbero a disposizione personale, e in maniera più limitata attrezzature direttamente all’interno dei presidi pubblici ASL, a stretto contatto ed “integrandosi con gli operatori ASL.

Per quanto riguarda invece l’accordo sperimentale “con le farmacie si tratta ancora più semplicemente dell’esternalizzazione del servizio ADI attraverso il coinvolgimento delle farmacie che dovrebbero mettere a disposizione personale infermieristico per il servizio in oggetto.

La FP CGIL è fermamente contraria ad ogni ipotesi di esternalizzazione, nella convinzione che ricorrere al privato:
– Non realizza una maggiore efficienza ne tantomeno diminuzione dei costi (semmai il contrario);
– Precarizza il diritto dei cittadini ad esigere servizi sanitari adeguati, nonché precarizza gli operatori eventualmente coinvolti (per
  il quali presumibilmente si potrebbe aprire il “supermarket della precarietà”, ovvero l’applicazione delle molteplici forme
  contrattuali che si fanno concorrenza al ribasso;
– Rende potenzialmente più complicato attuare percorsi di stabilizzazione del personale precario delle ASL che ad oggi è
  indispensabile per l’erogazione dei servizi sanitari (ma aprendo al privato all’interno delle strutture pubbliche potrebbero essere
  sostituiti dallo stesso).
– Pone seri problemi circa la qualità ed attendibilità delle prestazioni diagnostiche rese, da momento che il privato tende, per
  sua natura e ragione sociale, a realizzare il massimo del profitto e non il massimo della qualità, e raramente i due aspetti
  viaggiano di pari passo. Aspetto questo che impone anche una seria riflessione circa la reale capacità di intervenire e di
  valutare eventualmente la qualità dei servizi prestati;
– Potrebbe rappresentare il preludio ad ulteriori depotenziamenti delle strutture territoriali di Amatrice e di Magliano.

L’attuale normativa, limita fortemente la possibilità dei sindacati. di intervenire efficacemente nelle dinamiche organizzative degli Enti, ed è per questo che, per contrastare questa deriva è necessario, oggi più che mai, una reale mobilitazione dei lavoratori e degli utenti di questo territorio.