Sono decisamente tempi duri, questi, per l’Amministrazione Petrangeli: il calo del consenso oltre allo “schiaffo” rifilatogli dalla Segretaria Comunale fanno evidentemente diventare nervoso il Sindaco del mancato cambiamento.
Ne è prova l’ennesimo sterile comunicato stampa pubblicato dall’Amministrazione sul sito istituzionale, il quale ormai somiglia sempre di più ad un social network ad uso esclusivo della maggioranza che un contenitore di informazioni a servizio dei cittadini.
E’ singolare definire un vile attacco politico il riferire quanto emerge da atti a firma di un segretario comunale nominato proprio dallo stesso primo cittadino e non “avuto in eredità” dalla precedente Amministrazione. Forse, nell’interpretazione di Petrangeli è vile tutto ciò che non risulta gradito.
Se nell’entourage del Sindaco ci fosse qualcuno in grado di comprendere (prima) e spiegargli (poi) la gravità delle affermazioni contenute nel report della Segretaria, probabilmente Petrangeli capirebbe che di risibile e puerile c’è solo il tentativo di giustificare il suo fallimento amministrativo.
Questa volta il Sindaco per tentare di cavarsi dall’impaccio lancia un nuovo slogan; così dopo i grandi classici “E’ colpa delle precedenti Giunte” e “Abbiamo fatto la rivoluzione mettendoci del nostro”, delizia i suo fans con una nuova hit: “Siamo un Comune in procedura antidissesto” (per cui tutto è ammesso senza vincoli di norme).
Peccato però che a leggere con attenzione i testi di legge non si rintracci in nessun paragrafo, articolo o comma la possibilità per un Comune in pre-dissesto di eludere apertamente le norme sui contratti pubblici firmando proroghe illegittime o violando quelle sulla trasparenza ritardando la pubblicazione degli atti.
Così come non è consentito spacchettare gli appalti per affidare servizi e forniture sempre alle stesse ditte o invocare sistematicamente l’urgenza per fare continue proroghe evitando di fare bandi di gara pubblici.
Viene forse da chiedersi se non sia vero proprio il contrario ossia che un Comune in pre-dissesto debba invece essere di specchiata moralità, come la “moglie di Cesare”.
I consiglieri comunali Andrea Sebastiani, Antonio Perelli e Luigi Gerbino.