Sono rimasto sorpreso dei commenti apparsi sulla stampa in merito alle mie dimissioni dalla carica di Assessore al Bilancio. Sarebbe bastato interpellarmi direttamente per conoscerne le ragioni, semplici e lineari, che ne sono alla base: mia moglie ha iniziato da alcune settimane un importante lavoro a Venezia e, conseguentemente, è risultato più funzionale cambiare sede. Tutto qui. Se si volesse approfondire potremmo aggiungere che una spinta supplementare è stata data anche dall’idea di andare a vivere in una delle città più belle del mondo. Ma, anche questo, credo non abbia alcun legame con la Giunta Petrangeli.
Tornando alle cose serie credo che il Comune di Rieti, sotto il profilo finanziario, si sia incamminato nell’unico sentiero possibile, dopo molti anni di amministrazione dissennata: quello del piano di riequilibrio che, se percorso con perseveranza e responsabilità, potrà ricondurre rapidamente al risanamento e allo sviluppo. Non si tratta di effettuare una politica dei due tempi, in quanto, come ho più volte ribadito, le fonti di finanziamento degli investimenti sono largamente differenziate da quelle correnti. E l’adesione al piano ha consentito anche di immettere importanti risorse nel tessuto cittadino. E’ anche evidente che il piano implica, per spese ed entrate correnti, una politica di forte rigore. In questo anno e mezzo credo di avere dato il mio contributo a questo processo. Un contributo che continuerà, ma in forme diverse da quelle che mi hanno visto finora protagonista. Questo a partire dal bilancio di previsione 2014, già largamente messo a punto, per il quale garantirò il mio supporto al Sindaco che ha riassunto la titolarità delle deleghe. Quindi la città di Rieti, che ho avuto modo di apprezzare in questi mesi, insieme alle tante belle persone che ho conosciuto, continuerà ad essere, con grande e disinteressato piacere materiale, parte delle mie attività.