Investì un pedone poi decedutọ: patteggia un anno

“Ha patteggiato 1 anno di reclusione per omicidio stradale un 71enne di Magliano Sabina che nel febbraio 2023 investì con la sua auto un pedone 86enne anch’egli residente a Magliano Sabina, procurandogli delle gravissime lesioni a causa delle quali, dopo tre mesi di agonia, morì all’Ospedale Belcolle di Viterbo. Il giudice del Tribunale di Rieti ha accolto la richiesta di patteggiamento proposta in seguito all’accordo tra PM e difesa dell’imputato e ha aggiunto la sanzione accessoria di sospensione della patente di guida per 3 mesi.

I familiari della vittima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella gestione di incidenti stradali che comportano lesioni gravissime o con esito mortale. L’investimento è avvenuto nel primo pomeriggio del 7 febbraio 2023 lungo la provinciale 54 in località Vocabolo Madonna degli Angeli a Magliano Sabina, il pedone stava camminando a bordo strada e l’Audi Q5 è giunta alle sue spalle, urtandolo. La violenza dello scontro ha provocato al pedone lesioni così gravi che il solo intervento dell’ambulanza del 118 non è stato sufficiente, sul posto è intervenuta anche l’eliambulanza per condurlo all’Ospedale viterbese Belcolle.

“L’investitore ha dichiarato spontaneamente ai Carabinieri di Stimigliano, intervenuti sul luogo del sinistro, di aver avuto il sole sugli occhi e di aver pensato di aver investito un oggetto proseguendo in un primo momento la sua marcia – commenta Paolo Ciceroni, responsabile della sede Giesse di Roma – successivamente è tornato indietro per capire cosa fosse effettivamente successo rendendosi conto, solo in quel momento, di aver investito una persona“.

“Papà si recava due o tre volte al giorno al suo casale di campagna per accudire i suoi animaletti e percorreva spesso quel tratto di strada a piedi – ricorda commossa la figlia – sono stata accanto a lui per tutta la durata della degenza, prima in ospedale, poi in una struttura riabilitativa e infine ancora in ospedale. In quei mesi alternava momenti in cui era cosciente ad altri di totale confusione, non ricordava nulla di quanto accadutogli e chiedeva a me perché si trovasse lì, è stato straziante”.

Così nella nota la Giesse