Nel corso della conferenza stampa tenutasi lo scorso 12 marzo è stata presentata l’iniziativa legislativa a firma dei Consiglieri provinciali Enzo Antonacci (nella foto), Vincenzo Leti, Giulio Falcetta e Bernardino De Marco sul processo di riordino delle funzioni provinciali in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), nell’ambito della Regione Lazio. (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni).
Si tratta di una proposta al momento unica in Italia che utilizza l’opportunità offerta dallo Statuto regionale all’art. 37 consentendo ai singoli Consigli provinciali di sottoporre all’Assise della Regione Lazio un testo legislativo. Il contenuto, ispirandosi alla legge in materia approvata dal Consiglio regionale della Toscana, in sostanza rafforza in capo alle Province le funzioni storiche ed in particolare le strade e gli edifici scolastici superiori, mentre per quanto riguarda i compiti di area vasta oggi delegati dalla Regione verrebbero riallocati per gran parte nell’Ente regione stessa, con il seguito di risorse strumentali ed umane ad esse collegate, attraverso l’istituzione di uffici decentrati della Regione, in piena sintonia con il dettato normativo della legge “Del Rio” (a titolo di esempio: Agricoltura, Agriturismo, Caccia e Pesca, Risorse Idriche, Formazione Professionale, Forestazione, … ecc.). un’altra parte delle funzioni, invece, di più diretta pertinenza comunale, andrebbe riallocata agli Enti municipali, stante la loro prossimità con la cittadinanza (a titolo esemplificativo: Sport, Turismo, … ecc.). in questo quadro si riavvicinerebbe la Regione ai territori così da concentrare maggiori energie nella salvaguardia del territorio, come la prevenzione dai rischi idrogeologici, assicurando alle comunità locali ed ai Comuni stessi servizi celeri ed efficaci.
I Consiglieri promotori che con passione e coraggio hanno proposto l’iniziativa rivolgono un appello a tutte le forze politiche del territorio, sociali ed imprenditoriali, nonché ai Sindaci e soprattutto alle altre Province del Lazio affinché partecipino a questo processo di riordino che secondo loro deve vedere coinvolti in primis i soggetti interessati. Lo spirito sembra proprio quello giusto, speriamo anche lo siano i risultati.