Dopo quasi due anni di attività si è conclusa l’inchiesta sull’Ufficio Tecnico patrimoniale dell’Asl reatina.
A finire nei guai, oltre all’ex direttore tecnico vi sono 26 persone tra dipendenti pubblici (sempre appartenenti al medesimo ufficio) e noti imprenditori reatini, umbri e romani.
Le attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rieti ed avviate nel novembre 2015 con l’esecuzione di 26 perquisizioni tra uffici pubblici, domiciliari e sedi locali, ha permesso di “smascherare” un articolato SISTEMA di connivenze ed amicizie tra l’ex direttore dell’Ufficio tecnico patrimoniale ed i citati imprenditori finalizzato, da un lato ad ottenere indebiti vantaggi economici e patrimoniali tipo viaggi esotici, ristrutturazioni edilizie, denaro, disponibilità di mezzi di proprietà delle società vincitrici di appalti pubblici, servizi di manutenzione e giardinaggio, sostegni elettorali e, dall’altro, a favorire imprese “amiche” nella concessione di appalti pubblici ed affidamenti diretti.
In particolare l’ex direttore dell’Ufficio Tecnico, nel corso degli anni, aveva “costruito” il suo ufficio con persone delle imprese a cui affidava gli appalti ed i lavori permettendo loro di entrare in possesso di informazioni privilegiate nella fasi di gara. Contestati i reati di associazione a delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa alle assicurazioni ed abuso d’ufficio.
Ma l’aspetto più inquietante è rappresentato da un file rinvenuto nella disponibilità di un noto imprenditore romano nel quale è riportato dettagliatamente il “libro paga” ove erano annotate tutte le dazioni di denaro o le altre regalie.
Emergeva in modo inequivocabile che addirittura i tre dipendenti pubblici percepivano un vero e proprio stipendio dall’imprenditore. Al medesimo erano anche contestati diverse centinaia di migliaia di euro di incentivinon dovuti, previsti per le attività di progettazione, in parte mai eseguite, ai sensi codice degli appalti.
Parallelamente, anche la vecchia dirigenza dell’ASL di Rieti aveva avviato autonome attività ispettive nei confronti dell’ex direttore dell’UTP, volte a verificare la regolarità degli affidamenti e degli appalti concessi dallo stesso nel corso del tempo,conclusasi con il licenziamento in tronco del medesimo dirigente per gravi inadempienze e irregolarità riscontrate nella sua gestione amministrativa.
L’indagine s’inquadra nell’ambito dei plurimi e costanti servizi istituzionali della Guardia di finanza, tendenti al contrasto della corruzione ed alla repressione di ogni forma di illecito utilizzo delle risorse comuni, a discapito del corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione e della qualità dei servizi destinati ai cittadini a tutela della spesa pubblica.