Incendi boschivi nel reatino, l’attività di contrasto e prevenzione dei Carabinieri

Si è tenuta oggi lunedì 12 luglio 2021, presso la sede del comando provinciale dei Carabinieri di Rieti, una conferenza stampa convocata dal Comandante provinciale, Colonnello Bruno Bellini, e dal Tenente Colonnello Irene Davì, da poco più di un mese a capo del Gruppo Forestale Carabinieri di Rieti.

Oggetto dell’incontro con i media locali, la volontà del Comando provinciale di illustrare in maniera dettagliata la struttura organizzativa ed operativa che consente all’Arma dei Carabinieri, ed in particolare alla componente specialistica dei Carabinieri Forestali, di operare sul territorio al fine di prevenire e contrastare il fenomeno degli incendi boschivi.

Il Colonnello Bellini ha sottolineato più volte come quella dei Carabinieri Forestali sia una componente specialistica di fondamentale importanza per il controllo del territorio e di come l’accorpamento e l’integrazione tra Carabinieri e quello che prima del 2017 era il Corpo Forestale stia procedendo speditamente: “Sono molte e significative le ricadute positive di questa integrazione in termini di condivisione ed integrazione di competenze, di reciproco arricchimento professionale, di efficiente gestione delle risorse e delle infrastrutture a disposizione”.

Il Tenente Colonnello Irene Davì, nuovo comandante del Gruppo Forestale, è entrata poi nello specifico illustrando nel dettaglio l’organizzazione e le competenze in capo ai Carabinieri Forestali per quanto riguarda il fenomeno degli incendi boschivi alla luce del D. lgs 177/2016, della legge quadro 353/2000 della circolare del 6 maggio 2021 (AIB 2021) della Presidenza del Consiglio dei Ministri che detta le raccomandazioni per un più efficace contrasto del fenomeno.

“Quando si parla di incendi boschivi – ha sottolineato il Tenente Colonnello Davì – non si parla solo di pubblica sicurezza, ma anche di un patrimonio da tutelare in termini ambientali, culturali, economici. Fortunatamente nel territorio reatino il fenomeno è per il momento sotto controllo grazie anche alla collaborazione ed alla cultura della popolazione che ben conosce i comportamenti da adottare”. Ma non bisogna mai abbassare la guardia, perché un incendio boschivo si traduce in un enorme danno alla biodiversità e vuol dire compromettere per un tempo abbastanza lungo gli equilibri che garantiscono la vita di tante specie animali e che consentono all’uomo un corretto e consapevole utilizzo del bosco stesso.

Il Tenente Colonnello Davì ha poi illustrato le importanti e crescenti sinergie in termini operativi, organizzativi, di formazione ed aggiornamento professionale che esistono tra Carabinieri, Vigili del Fuoco, Presidenza Consiglio dei Ministri, Regioni, Protezione Civile, tutti, ognuno per le proprie competenze, impegnati per contrastare il fenomeno degli incendi nella maniera più efficace possibile.

Si è arrivati poi al dettaglio dei numeri. L’analisi ha riguardato l’arco di tempo che va dal 1 gennaio 2017 al 30 giugno 2021.
Rispetto alle altre province laziali, il territorio reatino è stato interessato da un numero più basso di incendi: 92 contro i 169 di Roma, i 317 di Frosinone, i 490 di Latina. Meglio di Rieti solo la provincia di Viterbo con 76 incendi. Molto più alto della media però è il rapporto tra il numero di incendi registrati nel reatino e la superficie boschiva interessata, questo a causa, tra l’altro, delle caratteristiche orografiche del territorio.

Per quanto riguarda il numero complessivo di incendi il picco è stato registrato nel 2017 (un anno particolare anche dal punto di vista climatico) anno in cui si sono registrati 54 incendi dolosi e 12 colposi. Dopo il minimo registrato nel 2018 (3 incendi di cui 2 dolosi), sono stati 18 gli incendi registrati nel 2019 (12 dolosi e 6 colposi) e 19 quelli del 2020 (12 dolosi e 7 colposi). Al 30 giugno di quest’anno gli incendi registrati sono stati 12 equamente distribuiti tra dolosi e colposi.

Infine sono state illustrate le attività che il Comando Provinciale dei Carabinieri metterà in campo durante il periodo estivo per contrastare il fenomeno e garantire un accurato e capillare controllo del territorio. Tra queste, intensificazione dei controlli nel periodo di maggior rischio, sensibilizzazione della popolazione sul rispetto delle corrette pratiche, potenziamento delle pattuglie in servizio 1515, utilizzo di personale specializzato in attività di repertazione e applicazione del MEF (metodo delle evidenze specifiche) che aiuta ad individuare il punto di origine del fuoco), procedure di segnalazione tempestiva alla Centrale operativa, impiego di sistemi tecnologici di prevenzione e repressione nelle aree ritenute ad alto rischio.