“Ho inviato oggi al sindaco di Rieti ed al presidente del Consiglio comunale un’interrogazione a risposta scritta sull’emergenza incendi boschivi che sta interessando il nostro territorio.” Commenta Lodovica Rando.
Di seguito il testo:
“Considerato che la Riforma Madia, con la la soppressione del Corpo Forestale dello Stato, non è
riuscita a garantire un’adeguata azione di “compensazione” volta a favorire, senza soluzione di continuità, la riorganizzazione delle forze impegnate nella prevenzione e gestione dell’emergenza incendi, aggravando così la drammatica situazione che sta interessando anche le aree boschive di Rieti oltre a gran parte del territorio della provincia, con rischi anche per l’incolumità della popolazione;
Considerato che, nell’attuazione della Riforma Delrio, la Regione Lazio ha ridotto la capacità di
azione della Provincia di Rieti nel settore della Protezione Civile con trasferimento del personale
addetto a svolgere quanto disposto dall’art. 108 del D.Lgs. n. 112/98 e dalla Legge n. 225/1992,
nonostante si trattasse di “funzioni fondamentali” che come tali non potevano essere oggetto di
tale riforma, e che, in virtù di ciò, assume maggiore importanza il ruolo del Comune capoluogo anche in termini di coordinamento con gli altri Enti competenti nelle politiche di prevenzione e lotta attiva alla riduzione del rischio incendi boschivi;
Premesso che, a prescindere dall’aspetto doloso o colposo, il rischio del verificarsi di un incendio
aumenta in funzione di parametri fisici quali possono essere le elevate temperature al suolo e in
chioma, la siccità prolungata, la pendenza dei versanti, le eventuali conoidi che creano effetto
phoen, lo stato di sofferenza o di salute dei boschi e l’adeguatezza dei comportamenti umani;
Rilevato che, nonostante il grande impegno dei Vigili del Fuoco, delle Organizzazioni di
Volontariato e dell’intero Sistema di Protezione Civile, buona parte degli incendi che si sono
sviluppati sul territorio della provincia si sarebbero potuti evitare o arginare adottando adeguate misure di previsione, prevenzione e lotta attiva, come previsto dalla Legge 353/2000 e dalle linee guida nazionali e regionali in materia tra cui il “Documento operativo per le attività antincendio
boschivo (AIB) – anno 2017” di cui alla Determinazione G10021 17/07/2017 del Direttore
dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile;
Rilevato che la corretta gestione delle risorse forestali garantisce la tutela del bosco anche
dall’incendio boschivo, come ribadito dalla Legge Regionale 28 ottobre 2002, n. 39 “Norme in
maniera di gestione di risorse forestali” che agli articoli 64-72 detta norme per la previsione,
prevenzione, e lotta attiva contro gli incendi boschivi in periodi a rischio, recepite poi nel
regolamento n. 7/2005 (90-95 per la gestione dei fuochi);
Constatato che, come era prevedibile, nella maggior parte dei boschi del territorio comunale e
provinciale la vegetazione si presenta in condizioni di sofferenza e stress da carenza idrica e che a causa della siccità prolungata le piante hanno anticipato la quiescenza autunnale, cosa che aumenta il pericolo di diffusione di incendi di chioma;
Rilevato che la velocità di propagazione della fiamma dipende dal verificarsi delle condizioni di
siccità, calore, disponibilità di combustibile, pezzatura dello stesso combustibile;
Rilevato che buona parte degli incendi sviluppatisi si sono innescati a partire dalla viabilità stradale
e che In buona parte delle strade è stato effettuato lo sfalcio primaverile, spesso seguito dallo
sfalcio estivo, ma non è avvenuta l’asportazione del materiale vegetale di risulta il quale, a causa
della lunga siccità, non è stato degradato ed è rimasto facilmente incendiabile ai bordi delle strade, secco e pronto – al minimo innesco – a diffondere la fiamma sviluppando elevate temperature su fronti molto estesi;
Rilevato che numerosi tagli boschivi vengono effettuati senza verificare il rispetto del Regolamento regionale numero 7 del 2005 articolo 67 in merito all’allestimento e sgombero delle tagliate;
Rilevato che in molti casi, a monte della pertinenza stradale non adeguatamente ripulita, esistono boschi cedui tagliati negli ultimi 5-6 anni;
Rilevato che in tali boschi si osserva che i residui del taglio non sono stati allontanati dalle tagliate
se di diametro superiore a 5 cm e non sono stati adeguatamente sminuzzati e nemmeno
adeguatamente disposti in modo da prevenire la diffusione della fiamma;
Accertato che, grazie alla incorretta esecuzione dei tagli e alla prolungata siccità che ha impedito
l’humificazione del materiale di risulta, tali boschi divengono facilmente incendiabili in quanto a
terra è depositata una rilevantissima quantità di materiale secco che sviluppa, soprattutto nelle
cerrete, elevatissime temperature con fiamma viva e brace con focolai latenti;
Dato atto, pertanto, che la cattiva manutenzione delle strade e i tagli boschivi male effettuati sono
così all’origine non tanto dell’innesco quanto della rapida propagazione della fiamma e della
formazione di focolai;
Rilevato che ai sensi dell’articolo 45 della legge forestale regionale sono assegnate ai Comuni le
funzioni amministrative relative ai boschi di superficie inferiore ai 3 ha e alle Province quelle
relative a superfici superiori ai 3 ha;
Preso atto che, in caso di formazione di focolaio, ai fini dell’intervento e della rapida risoluzione
dell’emergenza sono determinanti:
– Rapidità di avvistamento
– Rapidità di allertamento e di definizione del livello di intervento
– Rapidità di intervento.
Rilevato che la disposizione dei mezzi, i piani di avvistamento e le attività correlate sono parte dei
piani comunali e provinciali di protezione civile i quali, in coordinamento con la superiore
pianificazione AIB (Anti incendio boschivo), devono prevedere una sezione relativa all’incendio boschivo ed in particolare, attraverso un Presidio Territoriale attivato direttamente dal Sindaco nelle 4 diverse fasi (preallerta-attenzione-prallarme-allarme), un sistema di vigilanza sul territorio per garantire le attività di ricognizione e di sopralluogo delle aree esposte a rischio, in grado di comunicare in tempo reale le eventuali criticità per consentire l’adozione delle conseguenti misure di riduzione del rischio (come da schema d’intervento contenuto nel Piano Comunale di Protezione Civile di Rieti);
Rilevato che, attualmente e per diverse ragioni, il corpo di Polizia Municipale, il Gruppo Comunale
di Protezione Civile e tutto il Volontariato non sono sfruttati al massimo delle loro potenzialità
principalmente in fase di prevenzione;
SI INTERROGA QUESTA AMMINISTRAZIONE PER SAPERE:
1) se il Comune di Rieti disponga di una cartografia e di una banca dati aggiornate relative alle
utilizzazioni forestali e alle aree percorse dal fuoco;
2) se il Comune di Rieti, ed in particolare il Sindaco in qualità di Autorità di Protezione Civile,
provvedano alla regolare attivazione del sistema di vigilanza sul territorio, secondo quanto previsto
nel Piano Comunale di Protezione Civile di Rieti;
3) se il Comune di Rieti provveda al controllo della corretta esecuzione delle tagliate;
4) se il Comune di Rieti dispone di un piano di sfalcio della viabilità comunale e se tale viabilità
viene mantenuta in sicurezza ai fini AIB;
5) se il Comune di Rieti, al fine di potenziare tali attività di vigilanza e controllo, ha intenzione di
coinvolgere a pieno il corpo di Polizia Municipale nell’attività diurna di sorveglianza, con il supporto
del Gruppo Comunale di Protezione Civile;
6) se il Comune di Rieti ha verificato o intende verificare presso l’Amministrazione Provinciale di
Rieti se siano garantite le funzioni di competenza relativamente ai punti sopraindicati e per quanto
riguarda l’attività di coordinamento all’interno del sistema di Protezione Civile;
7) se il Comune di Rieti ha verificato o intende verificare presso l’Amministrazione Regionale se sia stato correttamente attuato il “Documento operativo per le attività antincendio boschivo (AIB) – anno 2017” di cui alla Determinazione G10021 17/07/2017 del Direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile;
8) se il Comune di Rieti intende interessare i superiori Organismi istituzionali circa l’aggravamento delle difficoltà d’intervento, sia in fase di prevenzione che di emergenza, dovuto alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato e all’improprio trasferimento del personale provinciale addetto alle funzioni fondamentali di Protezione Civile.”
Consigliera comunale
Giuseppina Maria Lodovica Rando
MoVimento 5 Stelle