“In un momento in cui tanti sforzi si stanno facendo per avvicinare Rieti a Roma e comunque per far in modo di portare fuori questa città, e questa provincia, dall’isolamento a cui, per difficoltà oggettive legate alle carenze infrastrutturali, per troppo tempo, siamo stati costretti, arrivano voci di nuovi tagli ai collegamenti ferroviari. Come sindacato, esprimiamo un secco no a tutto questo”.
Ad intervenire sull’argomento, che sta destando gravi preoccupazioni tra i pendolari, studenti e lavoratori, della Bassa Sabina, che tutti i giorni si recano a Roma servendosi dei treni Taf della linea Orte-Fara Sabina-Fiumicino Aeroporto, è intervenuto il Segretario Generale della Uil di Rieti, Alberto Paolucci che, per l’occasione torna anche a rimarcare un importante aspetto, sempre legato ai collegamenti ferroviari con Roma, ma relativo a Rieti città e la parte nord della stessa provincia, in questo caso attraverso la linea Rieti-Terni.
“Quello dei collegamenti su rotaia è un tema fondamentale e primario se non vogliamo rischiare di restare definitivamente isolati nella nostra provincia. Relativamente alla minaccia della rimodulazione dell’orario dei treni che percorrono la linea FM1 attraversando la Bassa Sabina – prosegue Paolucci – la nostra organizzazione sindacale esprime con forza la contrarietà a questa misura, tra l’altro, ai nostri occhi, ingiustificata e fuori luogo, a fronte del gran numero di pendolari che utilizzano quelle corse. Da quello che i cittadini spesso lamentano, tra l’altro, i treni subiscono forti ritardi, risultano sovraffollati e in condizioni igienico sanitarie spesso ai limiti dell’accettabile.
In questo scenario, se di rimodulazione si dovesse parlare, di certo non dovrebbe essere per togliere, semmai per aggiungere corse e migliorare il servizio. Altro capito centrale, poi, quello che riguarda la possibilità, per i pendolari della città di Rieti e dell’alta Sabina, di raggiungere Roma. E’ ormai impensato continuare a perseguire obiettivi irrealizzabili, come l’ampliamento della Salaria che, forse, porterebbe ad un miglioramento del trasporto su gomma. E’ tempo, invece, che, al di là dei fantasmagorici progetti che non verranno mai realizzati, si cominci ad affrontare con serietà il problema, perché se vogliamo evitare che questa città e questa parte di provincia continui a svuotarsi perdendo la fascia di età giovanile e quella che genera reddito, rappresentata dai lavoratori, dobbiamo dar loro modo di raggiungere Roma, sede per molti del luogo di lavoro o di studio, in tempi accettabili. Come sindacato abbiamo più volte sottolineato l’urgenza di rivedere il piano del trasporto ferroviario.
E oggi, questo impegno, non è più procrastinabile. Per Rieti servono ulteriori cinque o sei treni le cui corse raggiungano Terni in orari utili a salire su una coincidenza dei treni veloci per Roma. Tutto ciò al fine di poter raggiungere la capitale in un’ora e un quarto circa. Si tratta di un impegno che dobbiamo assumerci tutti nei confronti dei cittadini e si tratta di una necessità se non vogliamo che questa nostra provincia continui ad invecchiare ulteriormente a causa dell’abbandono forzato dei giovani”.