Il candidato sindaco Petrangeli che, a meno di 12 ore dalla comparsa del manifesto elettorale della sottoscritta, ha gridato allo scandalo circa la presunta abusività degli impianti in Viale Maraini, si è fatto espressione di voci sussurrategli all’orecchio o ha dato voce alla sua personale disinformazione senza curarsi di fare prima le opportune verifiche?
Se lo avesse fatto avrebbe scoperto che gli impianti incriminati sono dotati di regolare concessione già dal 2010, così come confermatomi dalla stessa agenzia pubblicitaria da me incaricata, cosa che il sig. Petrangeli, che siede da ben dieci anni nel Consiglio comunale di questa città, avrebbe potuto facilmente verificare.
Che si tratti di malafede o di un tentativo mal riuscito di rendersi paladino di una voce di corridoio, non fa certo onore a chi a parole difende trasparenza e legalità ma poi nei fatti non fa esclusione di colpi bassi creando un caso mediatico che non trova riscontro nella realtà.
Spero che il sig. Petrangeli non appartenga a quella corrente di pensiero che da troppo tempo in Italia, in barba al principio di presunzione di non colpevolezza sancito dalla nostra Costituzione, non si fa scrupolo di creare processi in direttissima attraverso il tritacarne mediatico.
Un modo di agire che, pur vestendo gli abiti della democrazia e della libertà di informazione, potrebbe far ricordare, per la rapidità e la superficialità con cui si condannano e si diffamano le persone, certi vecchi regimi dell’estrema sinistra tristemente noti. Risulta, peraltro, curioso che sugli stessi impianti incriminati, già diversi giorni prima fosse esposta la pubblicità elettorale del candidato sindaco Alessio Angelucci e della candidata al Consiglio comunale Lidia Nobili. Come mai solo oggi scoppia il caso?
Per quanto attiene al tema del confronto politico, mi auguro che il dibattito elettorale sia improntato ai contenuti ed ai valori che dovrebbero costituire il senso e l’anima di ogni ambito della vita civile.