“Sono molto soddisfatta della discussione in commissione regolamenti che ieri ha portato a prendere in considerazione la mia proposta di aumentare da 200 a 500 metri lineari le distanze tra nuovi insediamenti di “industrie insalubri” e le civili abitazioni”, come già deliberato da molti altri Comuni della nostra provincia”.
È quanto dichiarato dalla portavoce consigliere del M5S di Rieti, Lodovica Rando (nella foto), precisando che “con l’occasione, ho avuto modo di chiedere al Dirigente del settore urbanistica Ingegner Peron di rivedere la PAS, ossia la Procedura Abilitativa Semplificata, appena rilasciata in relazione all’impianto della Enersi, tenendo conto della vigenza dell’attuale Regolamento di igiene che vieta l’installazione di tale impianto in quanto previsto a meno di 200 metri da Madonna del Passo”.
Tale regolamento, ed in particolare l’articolo 125 modificato nel febbraio 2013 dal Consiglio comunale di Rieti grazie alla vasta opera di sensibilizzazione anche scientifica operata nei due anni precedenti da Associazioni, Comitati e Movimenti civici, non risulta ancora pubblicato nella sua versione aggiornata sul sito del Comune.
“Questa mancanza di trasparenza che chiediamo venga immediatamente sanata – ha aggiunto la Rando – oltre ad essere suscettibile di segnalazione all’Anac, è un enorme danno per cittadini ed imprese. Per i primi perché non sono in grado di informarsi sui propri diritti e doveri correttamente, per le seconde, perché non avendo possibilità di conoscere le norme in vigore sul tema, rischiano di programmare inutilmente investimenti sui territori. Non è possibile che sul sito del Comune ci sia ancora pubblicato il regolamento firmato dal Podestà di Rieti, mentre per ricercare l’articolo 125 che regolamenta gli insediamenti delle industrie insalubri in generale si debba andare a spulciare tra i comunicati stampa di quasi 6 anni fa”.
Infine – conclude la Rando – “per quanto riguarda l’impianto di Poggio Fidoni, sembrerebbe che le distanze siano rispettate, ma ritengo, anche alla luce di quanto emerso ieri in commissione, sia necessario effettuare ulteriori verifiche, soprattutto in merito alla mancanza di pianificazione a livello provinciale e regionale in relazione a questa tipologia di impianti”.