IMPIANTI A BIOMASSA, RIETI VIRTUOSA: COME VOLEVASI DIMOSTRARE È IL FAR WEST

Impianto a biomassa

Come volevasi dimostrare è accaduto quello che scriviamo e dichiariamo praticamente con cadenza mensile da circa due anni: se non viene modificato l’articolo 125 del Regolamento di Igiene e Sanità Pubblica del Comune di Rieti (del 1958), che già fissa per la costruzione di industrie insalubri una distanza minima di rispetto da obiettivi sensibili pari a 200 metri, non sarà possibile arginare in alcun modo il proliferare "stile Far West" di inceneritori a biomassa o di rifiuti nel territorio comunale, come dimostrato dalla notizia di queste ore della pubblicazione all’albo pretorio della Provincia di Rieti dell’autorizzazione unica per la costruzione dell’impianto di produzione di energia elettrica e termica alimentato dalla combustione di biomasse che sorgerà a Vazia che verrà realizzato da un’azienda con sede legale a Verona.

Se a questa carenza aggiungiamo che la Provincia di Rieti continua a rilasciare Autorizzazioni senza interpellare, come prevede la legge, i cittadini residenti e i Comuni confinanti, resta ovviamente impossibile persino entrare nel merito delle proposte progettuali.

In questa occasione il Comune di Cittaducale, che se fosse stato invitato guarda caso si sarebbe potuto opporre in conferenza dei servizi proprio in base alla recente modifica del suo Regolamento, ci auguriamo faccia immediata richiesta di accesso agli atti per valutare se ci sono gli estremi per il ricorso al TAR che, ovviamente, siamo pronti a sostenere soprattutto se il teleriscaldamento inserito nel progetto non dovesse decollare.

Ricordiamo inoltre che le zona di Vazia, di Santa Rufina e dell’ospedale sono già interessate dalla presenza di un altro impianto a biomasse funzionante, localizzato nella frazione di Santa Rufina di Cittaducale, al confine con il comune di Rieti.