Si chiamano democratici ma proprio non gli va giù il voto popolare. Trasformano in affare fondamentale per il destino del mondo i trucchi da mettere in campo per sgambettare il governo e sostituirlo non tramite elezioni, ciò che è nella logica sana di un’opposizione.
No: il massimo dei loro sogni è installare un governo tecnico dove siano loro a fornire le linee guida avallati non dalla maggioranza degli italiani. Una “dittatura” della minoranza che imponga una nuova legge elettorale che consenta manovre da prima Repubblica. Tutto pur di tener fuori Berlusconi, e impedirgli con le elezioni di rivincere.
Non pensano affatto sia possibile sconfiggerlo per le vie semplici delle elezioni. No, vogliono a qualsiasi prezzo di dignità e di pudore governare senza il consenso popolare. Una specie di golpe silenzioso.
I Cittadini ormai hanno capito chi sono questi signori, ed in effetti nonostante le loro bugie, tutti i sondaggi, in caso di elezioni, ci danno vincenti. Grazie alle manovre finanziarie attuate dal Governo Berlusconi, è iniziata la ripresa economica.
Come al solito, aveva torto la solita sinistra delle chiacchiere. Di slancio, nei primi sei mesi di quest’anno, le nostre imprese hanno recuperato i due terzi, vale a dire poco meno del 70 per cento dei margini operativi, di quella iniziativa che avevano perduto l’anno scorso. Il 2009 e’ stato infatti l’anno in cui la crisi finanziaria mondiale ha scaricato tutti i suoi effetti negativi sul sistema Europa e su quello italiano facendo tra l’altro calare gli investimenti ai livelli più bassi, mai visti in un decennio.
A questo punto ha funzionato il grande orgoglio di quei sei milioni di imprenditori che, secondo la ricetta berlusconiana, costituiscono il vero petrolio e magari anche il gas naturale della nostra economia.
Di fronte ad un Governo che seguendo il principio del people first, della persona prima di tutto, aveva messo in campo addirittura 32 miliardi di euro per la Cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, prima applicazione nel nostro Paese per i lavoratori senza contratto a tempo indeterminato, le nostre imprese sono state davvero virtuose.
E hanno utilizzato solo in minima parte questa montagna di contributi, tanto che il ministro del Lavoro Sacconi ha potuto sottolineare con soddisfazione questo aspetto positivo ulteriore per la nostra economia. Mentre "Il Sole 24 Ore" titola: "L’impresa Italia recupera redditività". Aveva ragione il presidente del Consiglio quando, in mezzo al gracidare isterico della opposizione, affermava che le nostre aziende avevano bisogno sopratutto di una iniezione di fiducia e del sostegno del Governo, perché poi la naturale onda di ripresa avrebbe fatto il resto con il concorso della creatività e dello spirito positivo dei nostri imprenditori.
E come può pensare qualcuno oggi, dopo che la manovra economica da 25 miliardi di euro ha consolidato e stabilizzato le basi del rilancio, soltanto pensare, dicevamo, di mettere in crisi un Governo così concreto e fattivo? Chi ha mai pensato a governi di transizione, a squallidi governicchi degni della prima Repubblica, dovrebbe ora sottoporsi ad un esame di coscienza.La ripresa c’è e il Governo che la accompagna nel migliore dei modi pure, basta con le chiacchiere e lasciamo spazio soltanto all’interesse reale del Paese.