“Sulle rive del Giordano, per farsi battezzare da Giovanni, si presenta una fila sterminata. La maggior parte di loro l’ha fatta grossa, come si suol dire. Forse nemmeno il Battista spera ci possa essere per loro una via di uscita. Senza peli sulla lingua egli annuncia un dio che farà piazza pulita. Ma ecco che proprio in mezzo a loro si presenta Gesù. In fila. Non fa diversamente, non desidera distinguersi da chi è lí. Lo si vorrebbe come uno che spicca e spacca e invece… è in mezzo e… non a chiacchiere! È lì sul serio. E non ci sono né giornali, né facebook, né altri social, né foto. Si inabissa in quelle acque per esprimere ciò che farà durante tutta la Sua vita, approssimandosi a tutti coloro che sono finiti “a terra” e anche più giù.
Solidarietà autentica che troverà il culmine sul Calvario. E dopo essere stato battezzato, Lui prega. È questa preghiera che fa aprire il Cielo, altrimenti troppo grigio sopra ognuno di noi. La Voce del Padre attesta che Egli è il Figlio Amato: Gesù è realmente l’Uomo, il modello, il Figlio nel quale il Padre si specchia e si compiace. Lui, questo Figlio-in-fila, perennemente solidale con l’umanità di cui condivide gioie e speranze ma pure lutti e angosce.
Solo Lui! Non noi! Ma, per un dono d’amore, quella Voce dice anche qualcosa di noi, perché realmente il Figlio si è immerso nella nostra umanità e ancor di più col Battesimo ci ha messo in grado di fare esperienza di una appartenenza alla Vita che non conosce tramonto”. Buona Domenica a tutti, don Vito