Il vescovo Piccinonnna ha celebrato il Precetto Pasquale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia: “Il profumo che vince la morte”

FOTO: Chiesa di Rieti

All’indomani della celebrazione della Domenica delle Palme, con la Processione da piazza Mazzini alla Cattedrale, la Settimana Santa ha visto in Santa Maria un altro appuntamento significativo: il Precetto Pasquale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia. Un momento partecipato, solenne ma non formale, che ha raccolto attorno all’altare della Cattedrale di Rieti autorità civili e militari, insieme a numerosi uomini e donne in divisa.

A presiedere la celebrazione, mons. Vito Piccinonna, che si è lasciato guidare dal Vangelo di Giovanni per una riflessione intima e densa di immagini: il gesto silenzioso e sovversivo di Maria di Betània, che unge Gesù con un profumo di nardo assai prezioso. “Un gesto che non è necessario alla vita – ha detto don Vito – ma è quel dettaglio che fa la differenza, che vince persino l’odore acre della morte. Nel volto di Maria si rispecchia ogni gesto gratuito e non calcolato, ogni atto di dedizione che rompe il confine del minimo indispensabile. La giustizia è sempre la prima via della carità, ma da sola non basta. Serve quel di più che tutti noi abbiamo ricevuto, non per trattenerlo, ma per donarlo”.

Parole che hanno trovato un’eco diretta nell’intervento conclusivo del prefetto di Rieti, Pinuccia Niglio, che ha parlato con sincerità e partecipazione: “Siamo stati convocati come autorità – ha detto – ma in realtà, davanti all’altare, siamo qui come persone. Dal Prefetto al Generale, all’ultimo agente, all’ultimo militare: uomini e donne che mettono se stessi a disposizione della comunità”.

Anche lei ha raccolto la «sollecitazione del nostro don Vito», riconoscendo un tratto comune tra chi serve lo Stato e chi guida la Chiesa: il contatto diretto con il dolore delle persone. “Siamo chiamati a stare accanto ai più fragili, ai detenuti, ai giovani in difficoltà, a chi vive in zone di guerra, a chi chiede giustizia e vicinanza – ha detto il Prefetto – e in tutto questo non basta fare ciò che è necessario. C’è un qualcosa in più che dobbiamo tirare fuori: è l’amore per gli altri. E sta dentro di noi”.

Così, dal gesto profumato di Maria all’appello a non dimenticare «il di più» della vita, la celebrazione ha intrecciato parole e presenze, sguardi e silenzi, tra memoria evangelica e responsabilità quotidiane. E ha posto le basi per un cammino pasquale condiviso, segnato dal desiderio di andare oltre la soglia del dovere per abitare lo spazio della cura, della gratuità, della tenerezza. La Settimana Santa prosegue ora con la Messa del Crisma, in programma mercoledì 16 aprile alle 18 in Cattedrale: momento centrale della vita diocesana, in cui il vescovo, circondato dal presbiterio, benedirà gli oli santi e i sacerdoti rinnoveranno le promesse della loro ordinazione.

Giovedì 17 si entrerà nel Triduo con la Messa nella Cena del Signore, che don Vito presiederà presso la Casa Circordariale, seguita venerdì 18 dalla Via Crucis ad Accumoli (ore 15) e nel centro storico di Rieti (ore 20:30), oltre alla celebrazione della Passione alle 18 in Cattedrale. Sabato sera la Veglia pasquale alle 22:30 introdurrà nella luce della Risurrezione, che si celebrerà poi con la Messa di Pasqua domenica 20 aprile alle 11 ad Amatrice e alle 18 in Cattedrale​.

Così nella nota la Chiesa di Rieti