In merito alla notizia di un possibile accorpamento delle strutture di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale San Camillo de Lellis ritengo opportuno precisare che il trasferimento dell’ortopedico non avverrà in carenza di una autorizzazione regionale ad una sua sostituzione. Cederlo senza richiesta di sostituzione infatti, per la Regione Lazio, vorrebbe dire rinunciare alla copertura del posto. E noi questo non ce lo possiamo proprio permettere, visto il numero di personale in forza all’Ausl. Del resto, l’aumento della dotazione organica, per rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini, è una priorità su cui ci stiamo impegnando.
Quando si parla di personale sanitario, non si può non ricordare la situazione in cui si trovano i lavoratori interinali, a cui nei giorni scorsi abbiamo prorogato l’impiego per ulteriori tre mesi. Per questi lavoratori è necessario trovare una soluzione con la Regione Lazio che consenta di ricondurli nell’alveo della legittimità. In tal senso è auspicabile l’apertura di un confronto. Richiesta che formalizzerò nei prossimi giorni.
Altro tema su cui stiamo lavorando, è l’abbattimento delle liste di attesa affinché i cittadini possano contare su una buona assistenza pubblica. Il coinvolgimento dei medici di medicina generale e degli specialisti per abbattere i tempi di attesa è una delle soluzioni su cui si sta ragionando. Mentre tra le soluzioni trovate dalla Regione, analizzando le criticità presenti attualmente, c’è anche la possibilità per i malati cronici, affetti da patologie oncologiche, cardiovascolari, respiratorie e diabetologiche, di rivolgersi al servizio di prenotazione telefonico Recup solo per le prime visite.
Il provvedimento dovrebbe snellire considerevolmente le liste di attesa, dal momento che i malati cronici rappresentano oltre il 70% del volume delle prestazioni. Il percorso intrapreso per un nuovo modello di sanità territoriale è soltanto all’inizio. Molto e bene si può fare, ma è necessario evitare inutili allarmismi in una situazione peraltro già critica”.
Lo dichiara in una nota la Dottoressa Laura Figorilli, Direttore Generale AUSL Rieti.