Piacevole giornata all’insegna della zootecnia nel foro boario di Osteria Nuova sotto un tiepido sole che preannuncia una primavera imminente, per la consueta Mostra Mercato di Frasso Sabino (RI), organizzata dall’APA di Rieti in collaborazione con ANACAITPR, giunta nel 2012 all’ottava edizione e che partendo da questa tradizionale arena dà il via a tutta una serie di attività legate al mondo del Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido.
Un evento che ha visto sfilare come protagonisti nel ring principale del campo mostra, sotto le linee guida di Giuseppe Pigozzi, Direttore di ANACAITPR e Responsabile dell’Ufficio Centrale di LG, una quindicina di soggetti partendo dalle puledre di 1 e 2 anni, passando per le fattrici di 4 e 5 anni, fino ad arrivare ai giovani puledri di 18 mesi ed alla sempre tanto attesa categoria stalloni che vuoi per nevrilità, vuoi per imponenza dei soggetti desta sempre grande stupore tanto nel pubblico quanto tra gli addetti ai lavori.
Ad alternarsi con i soggetti impegnati nella rassegna di morfologia un belvedere abbastanza particolare grazie alla presenza in fiera di ben due pariglie attaccate, una di muli, l’altra di cavalli agricoli, rispettivamente in proprietà ai Signori Arcangelo Cavezza di Cittareale e Valter Teverini di Moricone, dimostrazione di ulteriori possibili “sbocchi” economici legati all’allevamento di una razza con una vocazione rurale così forte. Infatti, da una parte l’allevamento finalizzato anche alla produzione di “muli pesanti” grazie all’impiego di stalloni CAITPR, in un momento in cui la bio-diversità la fa da padrone in zone assai legate alla tradizione boschiva dell’uso civico delle macchie ai fini dell’esbosco con animali da soma; dall’altra la naturale attitudine del TPR un tempo utilizzato al traino di attrezzi agricoli, oggi valorizzato non senza passione per diversificare le aziende che attaccano i propri soggetti a rotabili diversi in ambito agrituristico e li impiegano in attività da diporto, nondimeno per valorizzare le proprie produzioni in ambito fieristico nazionale, addestrandole.
Un susseguirsi di passerelle, intercalate al di là della descrizione dei singoli soggetti da un’infinità di nozioni ed informazioni che raggruppate formano un po’ la storia della razza tra storia e genealogia, passando per dettagli tecnici con i quali gli Allevatori, ma anche gli amatori della razza, si ritrovano alle prese al momento delle nascite, con la scelta dei nomi, con la scelta dello stallone giusto per le proprie fattrici e delle linee di sangue da seguire in base a quelle di cui si dispone sul territorio: sembrerebbe una cosa facile, ma poi in realtà così non è, se in questa come in altre occasioni del genere, dovunque mi girassi c’erano capannelli di allevatori tutti intenti a disquisire sulle scelte da operare nelle proprie aziende. Fa parte della cultura della razza ed è sempre bene sottolinearne l’importanza. […] Un anziano signore con una giacca scura a costine di velluto batte un bastone a terra, “gianèta” o “mazzarella” che sia e segue una vigorosa stretta di mano: ha concluso la sua trattativa. Una specie di transfert in chiave moderna delle vecchie fiere dei primi del 900, durante le quali ogni gesto aveva un significato e le parole valevano più di qualsiasi contratto.
Il sole sembra complice di questo flash-back, lanciando su quei volti uno strano effetto seppia che dona un’insolita lucentezza su quei lineamenti, ombrati da cappelli a falde larghe. "Mi viene in mente una rappresentazione scenica come fosse una mostra etnografica in itinere: invece è reale ed è la forza di un comparto, così legato alla zootecnia, che nel 2012, in piena era digitale, assegna agli animali un valore di un’importanza viscerale e che fortunatamente, sebbene le mille difficoltà, non sembra in pericolo di estinzione. Le tradizioni proseguono, si rimodellano ma alla fine restano vere nella propria essenza perché è proprio il valore dell’essenza a renderle speciali. Si legge nell’espressione di un ragazzo che a dispetto di playstation e facebook si concentra nella presentazione sul ring di una fattrice, serio, preciso e concentrato lasciando ben sperare nella capacità di trasmettere e tramandare certi valori riguardo al futuro di certe tradizioni".