Riguardo ai dati forniti nell’ambito della campagna nazionale della UIL contro i costi della politica, c’è da rilevare innanzitutto come non esista dalle lettura dei conti consuntivi del Comune di Rieti la benché minima voce specificatamente relativa alle spese complessive della propria Giunta.
Il procedere attraverso stime e ipotetiche proiezioni fino a desumere che il costo finale sia “alto” appare, di conseguenza, il frutto di un metodo assolutamente discutibile e di non facile comprensione. Sempre che non si voglia spiegare il tutto con la stessa natura dell’indagine fatta chiaramente “contro” e non “sui” costi della politica, magari per sfruttare a propri fini quella antipolitica che va diffondendosi sempre di più in Italia, anche in conseguenza di indagini condotte in maniera non propriamente scientifica o, comunque, sulla base di dati che risultano avere ben poco di certezza.
Risultano poi non corrispondenti al vero anche i dati relativi alle consulenze ed agli incarichi esterni, non tenendo, ad esempio, conto che molti di essi, ad iniziare della figura dell’Energy Manager, sono obbligatoriamente previsti dalla legge, fermo restando cha ogni atto è stato comunque adottato nel pieno rispetto degli strumenti giuridici esistenti.
Una polemica, in ogni caso, tardiva e quindi strumentale dal momento che a decorrere dal Bilancio 2011, la quantità delle stesse consulenze e degli incarichi esterni dovrà ridursi dell’80%, per obbligatorietà normativa così come da disposizione del Ministro Brunetta.