Il salotto letterario del Festival della Pace di Greccio riapre i battenti con “La trattoria del Cardinale” di Sabrina Vecchi

FOTO: Libreria tau

La rassegna di arte, cultura, musica e spettacolo, venerdi 25 giugno salpa nuovamente da Greccio, uno dei borghi più belli d’Italia, con la presentazione del libro di Sabrina Vecchi (nella foto).

L’Associazione culturale Greccio Futura, sceglie, per l’evento inaugurale del suo salotto letterario, una giornalista di gran pregio che, nel corso degli anni si è occupata di comunicazione, televisione e pubbliche relazioni.

Sabrina ha curato testi e presentazioni per uffici stampa, riviste e libri, festival musicali, letterari e cinematografici, tra cui lo stesso Festival della Pace di cui cura l’ufficio stampa. Lavora da anni per l’Ufficio Comunicazioni sociali della Chiesa di Rieti e scrive di cultura e spettacolo per l’edizione reatina de Il Messaggero. La splendida vista dalla terrazza del piazzale antistante del Ristorante Il Corvo, ha fatto da cornice ad un evento “semplice e conviviale” come si afferma nello stesso testo. Un folto gruppo di “amici di Greccio Futura” e della stessa Sabrina che ormai a Greccio è di casa, ha dato vita ad un “banchetto letterario”, condotto dal Presidente dell’Associazione nonché fondatore del Festival, Massimo Scialpi, in cui sono intervenuti, con raffinati interventi, il Sindaco di Greccio Emiliano Fabi, e il dietologo-nutrizionista, esperto nel campo della nutrizione, e sostenitore della biodiversità e delle colture del territorio, Eugenio Ceccarelli.

L’occasione ha richiamato “…con tocco leggero ma mai superficiale, il rapporto tra cibo e spiritualità.” Alle ore 18 un delizioso cocktail realizzato dal Nido del Corvo, offerto da Greccio Futura e dallo chef del ristorante, ha dato il benvenuto ai partecipanti. La serata ha tenuto a battesimo l’anteprima del Salotto del festival, giunto alla sua terza edizione. Il Salotto artistico, scientifico e letterario del Festival, nasce con l’intento di promuovere la diffusione e la divulgazione di libri e promuovere incontri con autori e studiosi che si sono distinti per il contributo dato agli studi francescani e che richiamano, come già accennato, i profondi valori cristiani e umanitari della solidarietà, della cultura della natura e della pace, della formazione permanente e della crescita della Persona sotto tutti i suoi aspetti. Sabrina Vecchi, stimolata dalle domande e dalle riflessioni dei presenti, ha parlato del cibo come condivisione, socialità e cultura, e che spesso è espressione del sentimento religioso di una comunità.

Non solo spazio per la convivialità legata al termine “cibo”, ma anche una riflessione “…sulla necessità di non sprecare i prodotti di Madre Terra…”. Le prime pagine del libro si aprono con le parole di Papa Francesco su “l’uomo come essere narrante”; Sabrina è una cantastorie, un’esploratrice di strade, intrecci, curiosità, personaggi e luoghi. Durante l’incontro ha affermato che Lei preferisce far parlare gli altri, raccontarli, farli vedere sotto una nuova luce, e uno dei suoi punti di forza è che ci riesce molto bene, con la delicata e colta maestria che da vera giornalista le permette di “toccare” il lettore fino al cuore. Ma, non si parlava di cibo? Certo che sì, ma in una dimensione in cui tutti i sensi ne sono coinvolti e il cuore ne è rapito, perché a tavola succedono tante cose e nel “succedersi” avviene che la fame non è solo avvertita dall’organo bersaglio dello stimolo fisiologico, ovvero lo stomaco, ma anche dall’ineffabile “sentire” il bisogno del nutrimento spirituale, interiore, e del vivere insieme, come afferma Monsignor Domenico Pompili nella prefazione. Grazie Sabrina per averci portato per mano in questo percorso così intriso di profumi e sapori, ma anche denso di profondità umana e spirituale.

Il programma del salotto letterario fino al mese di dicembre, proporrà la presentazione di altri tre libri: “Quanto pesa il cielo?”, di Pier Luca Aguzzi; romanzo d’avventura, storico e anche spirituale, dove protagonista è anche il cielo.

“La cura”, il libro come salvezza dalla solitudine e dalla paura, di Marco Testi.


“Una mente diversa”, raccontare l’autismo e scacciare i suoi fantasmi, di Federico De Rosa.