Il "Tour della Memoria", per i 60 anni della rivoluzione ungherese, giunto a Rieti

Giovedi pomeriggio, 20 ottobre, intorno alle ore 18:30 è giunto a Rieti il “Tour della Memoria”. Un evento iniziato il 16 ottobre dalle Grotte Vaticane nella Cappella Episcopale Ungherese, dove i ragazzi dell’università dell’Educazione Fisica di Budapest hanno preso parte ad una messa in suffragio per i caduti della rivoluzione ungherese del 1956 insieme ad una delegazione di docenti guidata dal rettore Lajos Mocsai. Presenti anche il segretario consolare Tamás Heintz ed il primo consigliere dell’Ambasciata d’Ungheria presso la Santa Sede, Márk-Aurél Érszegi. Ad officiare il rito Padre László Németh, guida spirituale della Comunitá cattolica ungherese in Italia e amministratore della Casa di Santo Stefano in Roma, struttura adibita all’accoglienza di pellegrini e turisti magiari.
L’unione tra il popolo italiano e quello ungherese deriva anche dal grandissimo apprezzamento reciproco tra tre importanti Papi della chiesa Cattolica e i magiari. Papa Pio XII che riconobbe la gravità della situazione in Ungheria nel 1956, paolo XI che concesse agli ungheresi lo spazio per la realizzazione di una propria cappella e Giovanni Paolo II che consacrò quest’ultima.
Da Castel Sant’Angelo il gruppo in bicicletta è partito e ha dato il via al Tour della Memoria 1956-2016. I percorso ha portato i ciclisti a visitare la Capitale d’Italia, poi la riserva naturale della Marcigliana, fino ad arrivare  in Sabina e poi a Rieti. I ciclisti, che sono impegnati in alcuni tratti del lungo percorso anche a piedi, hanno visitato anche il Lago del Turano.
Nelle foto scattate da Rietinvetrina italiani ed ungheresi in sella alla bici in piazza Vittorio Emanuele II, in un momento di stop alla corsa prima di riprendere il viaggio che li porterà a Capestrano, paesino italiano situato sulle colline del Centro Italia dove nacque San Giovanni da Capestrano, teologo, inquisitore, francescano e teologo, Santo protettore dell’Ungheria.
Tutto risale al 1454 quando papa Callisto III lo inviò in Germania per raccogliere il maggior numero di crociati contro l’Impero Ottomano. Nel 1455 giunse in Ungheria dove si unì al condottiero Hunyadi per aiutarl oa difendere Belgrado assediata dall’esercito di Maometto II. Insieme riuscirono a sfondare le fortificazioni navali turche raggiungendo gli assediati e dando loro conforto.
Sulla scia di questo successo Giovanni prese un crocefisso, lo innalzò, e con coraggio guidò gli ungheresi in una nuova spedizione contro i turchi che sorpresi furono vinti dall’esercito di Hunydai. Poche settimane dopo la vittoria San Giovanni da Capestrano morì a causa della peste che aveva contratto durante la spedizione militare. Il 23 ottobre, giorno della morte, è stato consacrato alla sua memoria.
La I municipalità di Budapest è gemellata con il paese di Capestrano dove nel 1921 è stata installata un statua in suo onore a 465 anni dalla sua morte e a 700 anni della presenza dell’ordine francescano in Ungheria.
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