Il Bando, appena concluso, punta alla promozione, la realizzazione e valorizzazione del Presepe nelle Istituzioni scolastiche del Lazio quale elemento centrale delle celebrazioni natalizie e simbolo non solo religioso, ma anche di una tradizione storico-culturale e artistica, espressione di una visione positiva dell’umanità. L’opera selezionata da una Commissione indicata dalla Direzione regionale Cultura, Politiche Giovanili e della Famiglia, Pari Opportunità, Servizio Civile, è stata eseguita da Sara Selli, Nicola Boboc e Alberto Ferrantre, tre brillanti studenti della classe terza B della scuola secondaria di 1 grado del Plesso di Poggio Nativo.
Il progetto, coordinato dal docente di Arte e Immagine prof. Giuseppe Giccone, incarna a pieno la mission territoriale dell’Istituzione scolastica orientata sull’importanza di valorizzare i talenti di ogni studente e sul riconoscimento di valori e comportamenti coerenti con la Costituzione per incoraggiare un pensiero critico personale, aperto e costruttivo, così come sottolineato dalle recenti Line Guida sull’insegnamento dell’Educazione Civica.
Nel Presepe eseguito, una tavola pittorica di formato 91 x 93 cm, i personaggi della Natività sono disposti all’interno di una quinta architettonica che reca i violenti segni di un conflitto bellico. Nel quadro, intitolato “La speranza non vacilla”, non è riportato nessun elemento topografico o urbanistico che consente una precisa identificazione del paesaggio urbano rappresentato con una località geografica definita. Il palazzo distrutto, disegnato e dipinto può, infatti, rimandare alle guerre passate o collocarsi nelle città distrutte dell’Ucraina o in prossimità della Striscia di Gaza. Oppure, per paradosso, potrebbe idealmente collocarsi negli 8 territori comunali dell’Istituto comprensivo. La forza distruttiva dell’uomo, resa manifesta con le bombe, distrugge tutto, in particolare l’identità dei luoghi. La Sacra Famiglia è collocata in questo “non luogo”, tra i ruderi di una città che non ricorda più di esser stata tale. Il giaciglio di Maria è un mare di rottami stratificati, in parte dipinti in parte “recuperati” dagli scarti di cantieri edili. In questo “Presepe contemporaneo” non ci sono il bue e l’asinello a riscaldare il piccolo Gesù o i pastori in adorazione come nell’iconica rappresentazione della tradizione. Ci sono soltanto un uomo e una donna che, pur nella solitudine e nella distruzione, trovano comunque riparo e conforto nel miracolo di una vita che nasce e nella mitezza di un bimbo in fasce.
Il 13 dicembre una delegazione della scuola parteciperà all’evento “Concerto di Natale” presso il Teatro dell’Opera di Roma in cui tutte le opere delle 18 istituzioni scolastiche laziali selezionate saranno esposte e premiate. Nel corso del suddetto evento verrà inoltre individuata (da tutti i partecipanti allo spettacolo) l’opera che sarà esposta fino al 6 gennaio 2025 presso la sede istituzionale della Regione Lazio. Sarà la Natività eseguita dagli studenti del nostro istituto ad avere questa prestigiosa collocazione? Incrociamo le dita!