Una limpida giornata di sole ha fatto da cornice all’inaugurazione del Polo Museale che la Riserva Naturale di Cervia e Navegna ha inteso collocare su Monte Antuni quasi a raccogliere la sfida di dare nuova vita al “Borgo Fantasma”. E il borgo che si erge a picco sulle acque color smeraldo del lago del Turano ha tutt’altro che sfigurato in questa missione sulla quale si sono cimentate tante amministrazioni. Da oggi due nuove strutture museali, collocate sulla vetta del Monte Antuni, sono visitabili per coloro che intendono conoscere le valenze di un territorio che ha nel paesaggio il punto di forza più rilevante. Con i due acronomi di CIP – Centro d’interpretazione del paesaggio e CEA – Centro di educazione ambientale – il polo museale, con il supporto di strutture interattive, offre uno spaccato della natura, della fauna della Riserva ma anche della evoluzione antropologica delle Valli del Turano e del Salto segnate dalla realizzazione dei laghi artificiali all’inizio del secolo passato. Gli allestimenti sono realizzati con le più moderne tecniche della interattività in modo da rendere la visita godibile e piena di sorprese accattivanti sia per gli adulti che per gli adolescenti in visita d’istruzione.
“Ringrazio l’Ente per questa attività messa in campo che contribuisce a dare smalto ai nostri borghi. Cominciano a coronarsi gli sforzi profusi da tutti i questi anni”- è stato il saluto del sindaco di Castel di Tora, Cesarina D’Alessandro che ha inteso però porre l’accento anche sull ‘opera dell’avv. Giovanni Vespasiani, sindaco emerito di Castel di Tora, il quale, presente al taglio del nastro, ha tenuto a ripercorrere le tappe di questo sogno vissuto per primo dalla sua amministrazione e per il quale si è prodigato più di ogni altro chiudendo con un forte richiamo alla necessità le forze in campo trovino il modo di camminare all’unisono per affrontare sfide difficili dei tempi presenti.
Molto soddisfatti sia il Commissario della Riserva, l’ avv. Mario Assennato, che il direttore, dr. Luigi Russo, i quali hanno inteso rimarcare come questa inaugurazione rappresenti un vero e proprio pit-stop: un punto di arrivo e di immediata ripartenza in vista dei molteplici obiettivi su cui l’Area protetta è proiettata. Una sottolineatura particolare è stata riservata dal direttore Russo al personale della Riserva ed ai volontari del Servizio Civile che hanno consentito di perseguire obiettivi impensabili fino a qualche tempo fa. “Dobbiamo questa struttura di valenza culturale ed ambientale all’Ue ed alla Regione Lazio che ha voluto finanziare il progetto del polo museale – ha chiuso il Commissario Assennato – vogliamo per questo ringraziare ed attestare l’attenzione; nel contempo vogliamo esprimere l’auspicio che vengano esaudite le nostre richieste che consentirebbero di far divenire monte Antuni un luogo di pregio assoluto a livello regionale anche in termini di accessibilità e di piena fruibilità”.