Differentemente da quanto accade nei partiti con un “Padrone”, il Partito democratico è attualmente impegnato in una delle fasi di democrazia diretta più dinamica e vivace degli ultimi trenta anni di vita politica nazionale e, soprattutto, locale.
Posizioni diverse e dibattito acceso non sono altro che il sintomo di idee a confronto che cercano una sintesi, senza mai arrivare allo scontro senza ritorno.
Si invitano il PDL e Nuova Italia Rieti a riflettere, invece, su quanto accade in casa loro dove, ad oggi, ancora non si è formato il gruppo consiliare unico in comune, con la persistente suddivisione in tanti e frastagliati gruppi e conseguente sperpero di denaro pubblico legato ai gettoni di presenza per ogni singolo capogruppo nelle commissioni e nelle riunioni del Consiglio.
Che dire poi della lunga resa dei conti post-elezioni provinciali, tutt’altro che conclusa, che vede tutti gli esponenti del centro-destra in forte fibrillazione e che accentua le ormai ingestibili spaccature interne di una coalizione che perde consenso in modo emorragico.
Esilarante il riferimento al presunto buon governo della città: ci domandiamo con sincero spirito di curiosità scientifica in cosa consisterebbero e dove si ravviserebbero la decantata modernizzazione della città, il recupero delle bellezze architettoniche e la riduzione delle diseguaglianze urbanistiche e sociali. Giusto il caso di chiedere agli abitanti delle periferie e delle frazioni se si trovano d’accordo su tale analisi.
Una riflessione a parte merita inoltre la classifica del Sole 24 Ore che, come giustamente ricordano gli amici del PDL e di Nuova Italia Rieti, si riferisce al territorio della Provincia di Rieti, piazzatosi tra i primi posti in Italia (18esima per la precisione) per qualità della vita.
Ringraziamo i nostri interlocutori per aver riconosciuto pubblicamente il buon lavoro svolto dalle giunte di Centro-Sinistra che negli ultimi anni si sono succedute nell’Amministrazione Provinciale di Rieti (Calabrese prima e Melilli poi); lavoro peraltro recentemente consacrato da una affermazione elettorale marcata e inequivocabile.
Infine, un brevissimo cenno va fatto in relazione al Reate Festival: non c’è dubbio che quest’ultimo abbia avuto il merito di portare un momento di eccellenza nel panorama (assai arido, per il vero!) culturale e ricreativo del territorio, ma questo non sollevi l’Amministrazione Comunale dal rispondere a quesiti cruciali che abbiamo posto in passato e che riproponiamo con forza politica rinnovata: quale fruibilità ha avuto la citata manifestazione dalla stragrande maggioranza dei cittadini (prezzo dei biglietti elevato etc.) ? Quale ritorno effettivo ha avuto sul piano turistico ed economico (chiedasi ai commercianti) ?
Che progetti ha il Comune per quel folto gruppo di operatori teatrali e culturali che da anni operano nel reatino senza aver mai ricevuto un aiuto concreto dalle istituzioni Comunali ? Quali chiarimenti può fornire il Comune in merito alle recenti ombre, problema sollevato anche da esponenti interni alla maggioranza, circa presunti clientelismi, nepotismi, parentele e dubbi gestionali vari ?