Se non si trattasse di una questione che riguarda, da un lato, l’indecoroso sperpero di soldi pubblici, e dall’altro la gestione di uno strumento come
Non ultima, la questione degli orari. Secondo i nostri illuminati amministratori, da settembre fino a metà giugno bisogna chiudere il centro dalle 23 alle 5 del mattino (attenzione: dal lunedì al venerdì), per garantire il diritto alla quiete dei residenti. Giusto, trattandosi di un quartiere che, soprattutto d’inverno, è animato da una movida notturna paragonabile a quella delle Ramblas di Barcellona, occorre limitarne gli accessi soprattutto in quegli orari. Perché chi abita nel centro storico non ha il problema dei parcheggi, no. Ha solo difficoltà a prendere sonno, poniamo il caso, un mercoledì sera di metà gennaio.
Geniale poi, l’idea di far pagare euro 60 l’acquisto (per un anno) del permesso ZTL riservato ai residenti. Abiti nel centro storico? Vuoi il permesso di tornare a casa, magari dopo una giornata di lavoro? Devi pagare. E se poi il parcheggio non lo trovi, perché sei troppo impaziente e non vuoi aspettare le undici di sera (sempre che si decidano ad accendere i varchi) per cenare in famiglia, bhe, sono affari tuoi.
E a proposito dei varchi. Come quotidianamente ci fa notare Il Messaggero, sono spenti da quasi un anno, nonostante il comune abbia speso 800 mila euro per l’installazione. E nessuno sa se e quando verranno attivati. Sindaco ed assessore, non solo negano qualsiasi responsabilità in merito, ma non sanno neanche a chi addossarla, salvo mettere le carte in mano ad un avvocato, ed aspettare i tempi biblici della giustizia civile italiana per avere un minimo di chiarezza sulla questione.
C’è poi il comandante Aragona, che come riportano i quotidiani locali scandisce: “
Ironie a parte, conciliare le legittime esigenze di esercenti e residenti del centro è un percorso difficile, che deve tenere conto di interessi anche contrastanti. Ma optare per soluzioni senza senso che finiscono per vessare chi abita nel centro storico, come fosse una colpa, e che non tengono conto delle esigenze di rilancio di quello che è il cuore della nostra città, svela il pressapochismo con cui l’intera questione viene gestita. Ormai una sorta di marchio di fabbrica di questa amministrazione comunale.