IL MOVIMENTO "ACQUA PUBBLICA E BASTA" PRENDE LE DISTANZE DAGLI EX

Acqua

Il Movimento “Acqua Pubblica e Basta” Provincia di Rieti, in riferimento alla campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua e in merito alla gestione con la quale è avvenuta la distribuzione dei modelli per la raccolta firme comunica quanto segue:

il  suddetto Movimento risulta essere il referente provinciale ufficiale di tale campagna referendaria per conto del Forum Italiano dei Movimenti dell’acqua, promotore dell’iniziativa.

Tale Movimento è sorto nell’anno 2008 per contrastare qualsiasi forma di privatizzazione e speculazione sul l’acqua, la cui unica gestione deve essere senza scopo di lucro. Inoltre  l’azione del Movimento è diretta far  ottenere la titolarità della concessione della più grande sorgente d’Europa  “Peschiera-Le Capore” al territorio della Provincia di Rieti ed al riconoscimento di un risarcimento economico da parte del Comune di Roma e di ACEA spa, che da più di 84 anni espropriano acqua gratuitamente da tale territorio.

Il Movimento “Acqua Pubblica e Basta” Provincia di Rieti nasce in totale discontinuità  e contrasto con la politica e l’attività dell’ex Comitato  Provinciale  sorto in “difesa” dell’acqua pubblica dei suoi ex responsabili. Non intende avere contatto o collaborazione con associazioni che fanno capo a tali ex responsabili. Tale decisione è motivata in quanto tali soggetti hanno con la loro azione strumentalizzato la lotta contro la privatizzazione dell’acqua pubblica.

In particolare modo, è stato eclatante il fatto di non opporsi alla decisione della Conferenza dei Sindaci dell’Ato3 (Dicembre 2006), che irregolarmente aveva votato il rinnovo della concessione ad una multinazionale semiprivata (Acea spa) per 30 anni della sorgente “Peschiera-Le Capore”. In tale occasione nonostante uno dei responsabili fosse presente a tale assemblea ed avesse registrato l’evidente irregolarità, invece di riunire l’allora Comitato e fronteggiare la scellerata decisione, per “imprecisati” motivi , ha ritenuto far passare sotto silenzio questo “piccolo” avvenimento.

Sotto silenzio non è invece passato il tentativo da parte degli stessi responsabili del ex Comitato Acqua Pubblica di auto glorificarsi, insieme agli allora dirigenti locali dei partiti di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Verdi, per aver “ottenuto” da parte della Conferenza dei Sindaci Ato (mese di Giugno 2007) la deliberazione con la quale si proclamava la gestione in “house”  attraverso una società spa pubblica, del SII dell’Ato3.

Tali personaggi sopra citati, si erano però dimenticati di informare la popolazione che tale società pubblica (che non vedrà mai la luce) sarebbe dovuta essere costituita con i 3 milioni di euro (parte degli 8 milioni) che l’Ato2  (cioè ACEA SpA) avrebbe dovuto dare all’Ato3 per il rinnovo dello sfruttamento della sorgente “Peschiera-Le Capore” per 30 anni.  Cioè , si erano dimenticati che un Comitato sorto per difendere l’acqua pubblica da ogni privatizzazione e speculazione, stava festeggiando orgogliosamente la presunta creazione di una società pubblica che doveva essere costituita, con i soldi derivanti dalla privatizzazione della più grande sorgente d’Europa. Tale dimenticanza va forse imputata al fatto che la delibera regionale con la quale si privatizzava la sorgente più grande d’Europa  era stata sottoscritta dall’allora “Verde” ex Assessore  Regionale all’Ambiente Zaratti ,con il beneplacito di tutto il centro-sinistra Regionale e Provinciale.

In riferimento agli articoli apparsi nei giorni scorsi sui quotidiani locali, si precisa che è palese la volontà di oscurare la figura del Movimento “Acqua Pubblica e Basta!” che non è mai stato citato come referente locale per la campagna referendaria.

A tali personaggi che inviano, ricevono e censurano comunicati, tale Movimento vuole esprimere con forza il suo disappunto per l’uso di metodi che purtroppo per loro, hanno avuto esattamente l’effetto contrario, facendo conoscere a tutti i loro reali obiettivi, che erano quelli di mettere in disparte l’attività dell’unico Movimento che si oppone con fermezza e senza finzione alla privatizzazione e alla speculazione dell’acqua, ed apparire i soli “paladini” dell’acqua pubblica. (e aggiungiamo anche della raccolta differenziata).

Tali personaggi,  non hanno nessun diritto di farsi portavoce della campagna referendaria a nome di associazioni delle quali non risultino iscritti e soprattutto autonominarsi referenti o coordinatori  di fantomatici comitati locali, ne e soprattutto avere la presunzione di dettare le modalità con la quale deve avvenire la raccolta firme e la consegna dei moduli firmati, sia perché non ne hanno la facoltà, visto che non  risultino come referenti provinciali riconosciuti dal Forum Italiano dei Movimenti e sia soprattutto, per la loro azione passata.

Il Movimento “Acqua Pubblica e Basta!” vuole inoltre porgere le scuse a nome di tutte le associazioni, al CESV di Rieti, che arbitrariamente e senza nessun preavviso, ne tanto meno richiesta d’autorizzazione, è stato “usato” dai soliti noti per distribuire i modelli per la campagna referendaria  e  che solo grazie alla grande disponibilità dei  suoi responsabili ha permesso che le associazioni potessero ritirare i modelli per la raccolta firma. Altro accaduto che dimostra il modo di agire e la correttezza di alcuni personaggi.

Il Movimento “Acqua Pubblica e Basta!” è impegnato come  tante altre associazioni a supportare con la massima dedizione la campagna referendaria e denuncerà con forza ogni tentativo di strumentalizzazione da parte di singoli “personaggi” o di associazioni, che vorrebbero usare tale campagna referendaria per un proprio torna conto.