IL GIUDICE ARCHIVIA LA QUERELA DI ARAGONA NEI CONFRONTI DI DUE SINDACALISTI

Tribunale di Rieti

Archiviata, dal Tribunale di Rieti, nonostante l’opposizione del Comandante Aragona, la querela per diffamazione a carico dei sindacalisti Gianni Ciccomartino (FP CGIL) e Valter De Santis (UIL FPL).

Il Giudice Dott.ssa Francesca Ciranna, del Tribunale di Rieti, ha nei giorni scorsi disposto la definitiva archiviazione del procedimento penale instaurato nei confronti di Gianni Ciccomartino e Valter De Santis, assistiti rispettivamente dall’Avv Giorgio Cavalli e dagli Avvocati Gianluca Formichetti e Giovanni Fontana. Procedimento instaurato a seguito della querela per diffamazione effettuata dal Comandante Aragona a seguito di un comunicato stampa con il quale i sindacalisti lamentavano la lesione delle prerogative sindacali da parte di Aragona stesso, nell’attivazione del progetto di produttività “sogni d’oro” attraverso il quale si è stabilito unilateralmente un compenso variabile tra i 200 euro ed i 230 euro per ogni turno (di sei ore) a favore dei vigili urbani partecipanti. Progetto al quale tra l’altro ha partecipato una minoranza di vigili facenti capo al Comando di polizia municipale. Si lamentava tra l’altro la delega “in blocco” delle funzioni dirigenziali a favore del vicecomandante del corpo, effettuata dallo stesso Aragona.

Punto sostanziale del decreto di archiviazione del giudice è il riconoscimento del fatto che nel comunicato effettuato a mezzo stampa, i due sindacalisti non solo non hanno offeso l’onore e la reputazione di nessuno, rispettando i limiti di continenza verbale ed i limiti del diritto di critica, ma, ancora più importante, hanno riferito fatti veri, e cioè sia l’effettivo comportamento antisindacale dell’Aragona in merito al progetto Sogni D’oro, sia la circostanza della delega in blocco delle funzioni dirigenziali.

Alla luce del decreto di archiviazione della Dott. Ciranna, nonché delle sentenze con le quali il Giudice del lavoro di Rieti ha ritenuto effettivamente antisindacale la condotta di Aragona in merito al progetto “Sogni d’oro”, assumono contorni quasi comici le dichiarazioni roboanti di Aragona che all’indomani del comunicato stampa poi portato all’attenzione del tribunale, ne licenziava uno lui stesso con il quale accusava i due sindacalisti di dire “sonore falsità” appellandoli con termini quali “cantastorie” e “pseudo sindacalisti” ed arrivando anche a prendersela con chi aveva avuto l’ardire di pubblicare la notizia.

Se a ciò si aggiunge il fatto che anche dopo essere stato condannato per condotta antisindacale, il Comandante Aragona ha di nuovo, e se vogliamo anche in maniera peggiore, in quanto semiclandestina (cioè senza la benché minima informazione sindacale), attivato un progetto del tutto simile (emolumenti per turno stabiliti unilateralmente da erogare alla minoranza di vigili che ha poi effettivamente partecipato al progetto), circostanza relativamente la quale abbiamo effettuato una formale richiesta di accesso agli atti per decidere il da farsi, il tutto assume i contorni di una classica commedia all’italiana.

Commedia all’italiana con un diverso finale però questa volta, perché avendo  stabilito, il Comandante Aragona, che il terreno della dialettica sindacale è quello delle Procure, saremo costretti a comportarci di conseguenza e quindi ad andare a fondo di  un bel po di questioni, a partire dalla riproposizione di un progetto di produttività del tutto simile a quello per cui è stato condannato per comportamento antisindacale solo qualche mese prima, fino ad arrivare a pretendere che i danni sofferti dal Comune di Rieti per le cause di mobbing proposte da dipendenti proprio per il comportamento del Comandante Aragona (in una il Comune è già stato condannato in primo grado a risarcire circa 40.000 euro, un’altra è in fase di dibattimento e almeno altre due sono state depositate recentemente o stanno per esserlo), siano addebitati proprio dal comandante Aragona (se i giudici si pronunceranno in tal senso).