Il Comune cerchi risorse ovunque, ma non tocchi i servizi alla persona

Comune di Rieti

Ottenuta l’approvazione del “piano antidissesto”, di cui giustamente la Giunta Comunale si compiace, si palesa oggi un serio rischio di contrazione (o di fantasiose riorganizzazioni che non sono o altro che tagli) di un settore, quello dei servizi sociali alla persona, già oggetto nell’ultimo anno e mezzo di tagli draconiani.
Varie “indiscrezioni”, nonché esternazioni improprie e improvvide di qualche assessore, fanno infatti immaginare che ci sia, all’interno della Giunta Comunale, chi pensa di risolvere il problema del risanamento, semplicemente tagliando i servizi di cui sopra.
Stiamo parlando degli asili nido comunali, della casa di riposo “ex Manni”, dell’assistenza domiciliare, dell’assistenza agli alunni portatori di handicap. Qualcuno si è addirittura spinto a ventilare la completa privatizzazione dell’Ex Manni e di almeno un asilo.
E’ chiaro che se questo è il prezzo del risanamento, FP CGIL , FP CISL e UILTUCS di Rieti non ci stanno.
Mettere infatti in cima alle cose da tagliare i servizi offerti alla persona non rappresenterebbe altro, a nostro modo di vedere, che il fallimento della politica di risanamento impostata dall’Ente così come non riteniamo possibile che a pagarne il prezzo più alto siano sempre i soliti noti: i Cittadini in termini di servizi, e gli operatori delle cooperative sociali, già con poche tutele e già oggetto di un forte ridimensionamento reddituale nell’ultimo anno e mezzo.
Questo soprattutto quando ancora non si riesce a intravedere la benché minima assunzione di responsabilità da parte di chi il disastro lo ha causato (e che magari oggi pontifica dai banchi dell’opposizione e si erge a paladino di non si sa bene che cosa), ne un’azione che riteniamo doverosa da parte dell’attuale amministrazione comunale, distratta negli anni del “sacco”, relativa all’accertamento delle responsabilità del caso (ben individuabili).
E non si riesce a capire con quale senso logico si può mettere insieme la soddisfazione per l’approvazione di un piano assunzionale da un milione di euro annui, con prospettive che nel campo dei servizi sociali mettono a rischio parecchie decine di posti di lavoro.
Non vorremmo peraltro che nella bozza di bilancio che speriamo ci verrà inviata con congruo anticipo si realizzi ancora una volta quello che abbiamo sempre contestato in termini di qualificazione della spesa sociale, e cioè che si mantengano risorse per erogare aiuti economici diretti privilegiando quindi tale forma di assistenza che tante storture (e non solo ) ha creato nel tempo, rispetto a spese dei servizi alla persona in quanto tali (in una specie di “condono ideologico” delle prassi delle precedenti amministrazioni).
E’ per questo che il lavoratori riuniti in assemblea hanno dato mandato a FP CGIL, FP CISL e UILTUCS di adoperarsi immediatamente per scongiurare quanto sopra rappresentato, ed è per questo che le Organizzazioni Sindacali si schiereranno senza se e senza ma a fianco dei lavoratori coinvolti in potenziali ulteriori tagli o in processi di privatizzazione mandando un messaggio chiaro all’amministrazione comunale:  non puo’ e non deve, l’amministrazione comunale, abdicare al proprio ruolo di erogatore di servizi, e se c’è risanamento da fare, si cerchino le risorse ovunque, ma non si tocchino i servizi alla persona, ne si intervenga ancora una volta, sui livelli occupazionali e reddituali degli operatori coinvolti. 
Nota di: Gianni Ciccomartino FP CGIL, Sandro Antonacci FP CISL e Pietro Feliciangeli UILTUCS RIETI.