IL COMITATO DIRITTI SOCIALI HA INCONTRATO SINDACO E ASSESSORI

Dormire per strada, al freddo, sotto tende di legno e cartone, mangiare scatolette e biscotti targati “aiuti U.E.” Un’esperienza che dovrebbero provare tutti, soprattutto i politici che ci governano, – come noi per 2 giorni e 2 notti sotto il Comune e la Prefettura- come capita ai tanti che, perso il lavoro e aver trovato  tutte le porte chiuse, hanno provato l’angoscia di essere sfrattati da casa, senza un posto dove andare a dormire, dove proteggere i figli. Non sapere dove trovare da mangiare, dover andare,  per un solo pasto al giorno,  alla “mensa dei poveri”,  come nel medioevo. E questo, magari,  dopo innumerevoli volte che i Servizi Sociali del Comune ha ripetuto con fastidio:  “non c’è un centesimo”.
Nel corso dell’incontro con il Sindaco Petrangeli, l’Assessore Marianantoni e l’Assessore Giuli,  alla presenza dei senzatetto e delle associazioni che stanno conducendo una dura lotta per affermare,  nel concreto, anche a Rieti,  i diritti umani essenziali sanciti dall’ O.N.U ben 65 anni fa,  è stata rappresentata la drammatica realtà della povertà  a Rieti, acuita dalla chiusura delle attività produttive e la riduzione di posti di lavoro:
– Triplicato il numero dei poveri che si rivolgono alle associazioni caritatevoli, dai 350 del 2009 ai circa mille del 2003 -senza contare quelli che, per pudore, ancora non osano rivolgersi- le richieste di cibo alla CARITAS ed alle altre associazioni;
– Oltre 50 i pasti serviti quotidianamente alla Mensa di S. Chiara, ora aperta tutti i giorni della settimana contro i 2 di appena 1 anno fa;
– 240 gli sfratti nella provincia di Rieti (circa la metà dei quali a Rieti)  nei soli primi 8 mesi del 2013 contro i 40 effettuati tra il 2010 ed il 2011. 15 di questi operati, addirittura, –incredibile idiozia sociale !- tra gli  inquilini delle case popolari non in grado di pagare neppure le 40 euro di “condominio” ed i 10 euro di affitto;  mentre continuano a staccare acqua, luce e gas nelle case degli  indigenti e si sfrattano famiglie con bambini piccoli, già assistite dai Servizi sociali che non pagano per loro neppure l’affitto di cui, pure, si erano assunti l’impegno.
Tutto questo a fronte di tasse sempre maggiori (entrano nelle casse di Stato, Regioni e Comuni più tasse e soldi di sempre !) a carico dei cittadini in un Comune che ha praticamente raddoppiato i dipendenti negli ultimi 20 anni (oggi circa 500, mentre la popolazione è pressoché rimasta uguale) , moltiplicato gli appalti, le consulenze ed i dirigenti. Mentre decine di alloggi delle case popolari restano vuoti, perché “l’ATER  “…non ha i soldi per ritinteggiare gli appartamenti…” prima di riaffidarli; immobili importanti del Comune e della Provincia sono vuoti ed inutilizzati, decine di ettari di terra lasciati incolti da anni.
Per questo è stato chiesto, ed in parte concordato, il rispetto delle seguenti priorità:
1. L’immediato utilizzo di edifici pubblici a disposizione dei senza tetto che attualmente dormo in strada ed in condizioni di estremo disagio (in trattativa l’uso dell’ex carcere di S. scolastica tra Assessorato e Curia vescovile);
2. L’avvio immediato, già richiesto e previsto dall’Assessorato ai Servizi Sociali” della “socialcard”  per l’approvvigionamento dei viveri in “socialmarket” gestiti dalle associazioni di volontariato, come richiesto dalle associazioni e come  previsto  da un accordo avviato dall’Assessorato ai Servizi Sociali con la Caritas;
3. Proibizione ai gestori di distacco della corrente elettrica, dell’acqua e del gas per le famiglie in condizione di povertà;
4. La messa a disposizione di terre comunali da coltivare ad ortaggi biologici per le mense comunali (progetto “ULISSE”);
5. Blocco degli sfratti;
6. Passaggio da casa a casa per coloro che devono abbandonare un alloggio indispensabile al proprietario;
7. Censimento, recupero e pieno utilizzo degli alloggi popolari vuoti e degli edifici pubblici inutilizzati con immediata assegnazione ai senza casa;
8. Garanzia di buoni alimentari per le famiglie e le persone indigenti;
9. Verifica di quanti hanno effettivamente  diritto alle forme di assistenza pubblica ;
10. Ricerca attiva di lavoro, anche di utilità pubblica,  per tutti coloro in grado di lavorare.
11. Priorità di spesa in favore dei bisognosi di casa e cibo rispetto a tutte le altre forme economiche a disposizione del Comune.
Lunedi prossimo il primo passo concreto, con un incontro in Prefettura per il blocco degli sfratti e la messa a disposizione di uno stabile per i senza tetto. Tra 15 gg. un nuovo incontro tra associazioni ed Assessorato per valutare quanto è stato fatto e quanto resta da fare.
­­­­­­­­­­­­­­COMITATO DIRITTI SOCIALI RIETI:  CITTADINANZATTIVA, POSTRIBU’, COMITATO RIFUGIATI ED IMMIGRATI Rieti, Ass. GERMOGLI, COMITATO AUSILIARI,  Ass. PRIMAPERSONA.  Ass. GIUSTIZIA e LEGALITA’,  RIETI VIRTUOSA.