“Dopo lunghi anni Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina si prepara ad aprire le porte al Carro di Eretum e alla sua affascinante storia: dal saccheggio da parte dei clandestini, alla comparsa in esposizione alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen e al successivo recupero da parte delle autorità italiane.
Il Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina è uno dei punti di riferimento per la conoscenza della civiltà dei Sabini, in quanto conserva i materiali provenienti dai due centri più importanti della Sabina Tiberina: Cures ed Eretum. Allestito a partire dal 2001 all’interno del rinascimentale Palazzo Brancaleoni, ha visto nel corso degli anni le sue collezioni ampliarsi, grazie agli scavi effettuati con regolarità proprio a Cures ed Eretum. Il cospicuo aumento del numero dei materiali ha reso necessario nel corso del tempo l’allestimento di nuove sale: la sala della Scrittura, interamente dedicata al cippo inscritto ritrovato nel greto del Fiume Farfa, e la sala dedicata alla Tomba XXXVI di Colle del Forno.
In questo periodo all’interno del museo si stanno concludendo i lavori per l’allestimento in via definitiva di un’altra sala, dedicata ad una tomba i cui corredi sono stati protagonisti di vicende tra le più travagliate e a tratti rocambolesche della storia dell’archeologia: la Tomba XI di Colle del Forno, meglio conosciuta come Tomba del Carro. Grazie alla sinergia tra l’Amministrazione Comunale di Fara in Sabina, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma e la Provincia di Rieti, e grazie l’apporto tecnico-scientifico di professionisti vari, si avvicina sempre di più il grande giorno in cui tutti potranno di nuovo, e in via definitiva, meravigliarsi alla vista degli stupendi corredi della Tomba XI”.
Così nella nota il Museo Civico di Fara in Sabina