Dopo la manifestazione di sabato scorso, svoltasi in Piazza SS. Apostoli in Roma, lo SNALS ha tenuto un’ assemblea sindacale alla quale hanno partecipato oltre 350 tra docenti ed ATA presso l’istituto Alberghiero di Rieti. Il tema: il Disegno di riordino del Comparto Scuola, comunemente denominato “la buona scuola” (ddl. n. 2994).
In tale occasione, è intervenuto il Prof Achille Massenti, vice Segretario generale dello SNALS il quale ha tracciato una lucida ed approfondita disamina del progetto di legge mettendo in risalto i molteplici aspetti negativi che tanti dubbi e preoccupazioni stanno generando nel mondo della Scuola.
Il Segretario provinciale Luciano Isceri nella sua introduzione ha definito ingiusto ed inaccettabile un ddl che attacca inesorabilmente non solo il diritto alla contrattazione, ma persino lo stesso stato giuridico del personale attraverso “originali” forme di struttura di un organico che – nel giro di tre anni – porterebbe all’azzeramento della titolarità del personale e ad una inevitabile ulteriore contrapposizione all’interno delle scuole e tra gli istituti medesimi.
Il ddl, profondamente diverso dal documento proposto nella consultazione dell’autunno scorso, costituisce un vero e proprio attacco alla Scuola pubblica, rappresentando – questo si – un “ deciso cambiamento di verso”, come recitava un abusato slogan elettorale ma, a nostro parere, in senso negativo. La chiamata diretta degli insegnanti; la sottrazione delle prerogative oggi proprie degli Organi collegiali; le agevolazioni fiscali concesse non a chi finanzia il sistema formativo nel suo complesso, bensì il singolo istituto; le deleghe amplissime che il Governo richiede tramite il disegno di legge (art. 21 – compreso il tema del governo della scuola e degli organi collegiali), senza che siano specificati i criteri e i limiti della delega stessa, introducono cambiamenti che modificano sostanzialmente il profilo della Scuola italiana. Da cooperativo che era, il sistema vira decisamente verso una deleteria rivalità tra operatori scolastici e studenti. Si intravede una Scuola che non è più struttura di servizio del Paese, ma luogo dove si trasmette una visione agonistica e concorrenziale della vita.
“La manifestazione di Roma e l’affollata assemblea di oggi conferma quanto sosteniamo da settimane: dal ddl deve essere estrapolato il capitolo assunzioni attraverso un decreto legge, tutto il resto riscritto totalmente. Dando agli organi collegali della Scuola maggiori spazi di intervento, rendendoli attori, insieme agli stessi Dirigenti scolastici, del governo della Scuola dell’autonomia, nel rispetto, tra l’altro, delle norme scolastiche nazionali ed europee”.
“Non si può fare nessuna riforma della Scuola a colpi di delega, senza ascoltare la voce del personale” – ha dichiarato infine Luciano Isceri – “ Solo chi vive ogni giorno dentro la scuola ha il polso della situazione di cosa occorre cambiare per migliorarla, dando suggerimenti utili a modificarne le regole. Il 5 maggio tutti a Roma – docenti ATA precari genitori studenti (sette anni dopo la piazza contro la Gelmini) – per far capire al Governo e al Parlamento che la protesta non è una mera contrapposizione tra sindacati e premier, ma un atto di difesa della Scuola pubblica e per questo dovrà coinvolgere anche studenti e famiglie”.