Il Lazio è tra i protagonisti della quarta edizione di Slow Wine Fair, la manifestazione dedicata al vino buono, pulito e giusto che si svolge a Bologna dal 23 al 25 febbraio 2025. Organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, rappresenta l’incontro internazionale della Slow Wine Coalition e quest’anno riunisce circa 1200 espositori provenienti da 30 Paesi e da tutte le regioni italiane intorno al tema della sostenibilità del packaging e della logistica della filiera vitivinicola. Inoltre, per la prima volta l’evento si svolge in contemporanea con il nuovo format di SANA Food, dedicato al mondo della sana alimentazione fuori casa.
Il cesanese si dimostra ancora una volta il vitigno principe del Lazio e raggiunge una quota del 40 per cento nei riconoscimenti assegnati, questa volta con un ulteriore tassello al di fuori delle zone “classiche”. Una dimostrazione di come il vitigno, se ben interpretato in campo e in cantina, riesca a restituire vini che traducono al meglio la contemporaneità dei rossi che troviamo coinvolgenti a tavola. Di sicuro il sud della regione ha offerto una prestazione notevole: la provincia di Frosinone e Latina conquista oltre la metà dei riconoscimenti. Escludendo il Piglio, che finalmente ritroviamo tonico e in forma come vorremmo sempre, un terzo dei riconoscimenti vede farsi avanti belle conferme e piacevoli novità: se il bellone e Cori ormai rappresentano un porto sicuro, trovano una propria dimensione pure i vitigni autoctoni del frusinate, con capolongo (bianco) e lecinaro (rosso), che dimostrano, ancora una volta, come la sensazione di trovarsi di fronte ai due solisti più interessanti della zona non fosse poi così errata.
E dalle isole pontine i bianchi non deludono praticamente mai. Malgrado risultati non esaltanti, la Tuscia ribadisce la propria vocazione bianchista con vini carichi di sapidità e carattere, mentre Frascati consolida la propria mediterranea solarità; in entrambi i casi ha inciso molto l’annata 2023, con alcuni passaggi a vuoto per quanto riguarda aziende spesso presenti nella lista dei nostri riconoscimenti. Tuttavia possiamo ritenerci soddisfatti della presenza di insieme.
Il programma delle degustazioni presso lo stand di Regione Lazio – Arsial
Nei giorni di Slow Wine Fair, Regione Lazio – Arsial accoglie i visitatori nel suo stand – Padiglione 20, postazione B5 con un ricco programma di degustazioni ideate insieme a Slow Food, tutte fruibili gratuitamente. Si comincia domenica 23 febbraio alle 13:30 con Insospettabile Cesanese: territorialità fuori dagli schemi, per proseguire alle 15:30 con i Bianchi in anfora: traiettorie del passato che guardano al futuro. Conclude la giornata alle 17:30 Autoctoni bianchi e dove trovarli: la freschezza del Lazio. Lunedì 24 febbraio alle 13 si svolge Bianchi mediterranei: quando il sole non scotta, mentre alle 16 si passa a Cesanese del Piglio: la nobiltà del Lazio in rosso. Martedì 24 febbraio alle 12:30 chiude il programma di incontri Rossi internazionali: adattamento e identità.
I produttori del Lazio a Slow Wine Fair 2025
Accanto allo stand di Regione Lazio – Arsial, appassionati e professionisti possono incontrare i produttori della regione, oltre allo spazio istituzionale di Roma Capitale Assessorato Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti:
Agricola Sant’Eufemia, Cisternina di Latina (Lt)
Azienda Biologica De Sanctis, Frascati (Rm)
Campolavico, Genzano di Roma (Rm)
Campoli Liquori, Sora (Fr)
Cantina Casa Divina Provvidenza, Nettuno (Rm)
Cantina Le Macchie, Rieti
Cantina Terracanta, Ardea (Rm)
CantinAmena, Lanuvio (Rm)
Casale della Ioria, Arcuto (Fr)
Castello di Torre in Pietra, Fiumicino (Rm)
Emiliano Fini, Aprilia (Lt)
Genziana San Quirico, Rieti
Le Coste, Gradoli (Vt)
Marco Carpineti, Cori (Lt)
Petrucca e Vela, Piglio (Fr)
Pileum Vitivinicola, Piglio (Fr)
Rossi di Medelana, Frascati (Rm)
Tenuta Cervelli, Broccostella (Fr)
Tenuta la Pazzaglia, Castiglione in Teverina (Vt)
Tenute Filippi, Cori (Lt)
Altri produttori sono presenti nelle isole dei diversi distributori presenti:
Andrea Occhipinti, Gradoli (Vt), partecipa con Associazione Vi.Te – Vignaioli e Territori, Pad 20, Isola A8
Damiano Ciolli, Olevano Romano (Rm), partecipa con Associazione Vi.Te – Vignaioli e Territori, Pad 20, Isola A8
Eredi dei Papi, Monte Compatri (Rm), partecipa con Vignaioli Rock, Pad. 20, Isola C3
Il Lazio nella Fiera dell’Amaro d’Italia
A Slow Wine Fair il Lazio è rappresentato anche nella Fiera dell’Amaro d’Italia, organizzata in collaborazione con Amaroteca e ANADI – Associazione Nazionale Amaro d’Italia. La quinta edizione torna a BolognaFiere con tante novità, come l’area dedicata agli spirits, e 26 realtà da 13 regioni italiane, selezionate secondo precisi criteri, quali l’utilizzo di ingredienti locali e provenienti da coltivazioni sostenibili e di prodotti a basso impatto ambientale. Numerosa la partecipazione del Lazio, con ben quattro espositori: Distillerie Capitoline, progetto nato a Roma dalla passione di quattro amici con la voglia di proporre prodotti artigianali legati alle risorse del territorio; Pallini, tra le più antiche aziende romane, leader in Italia per la produzione del Mistrà, liquore a base di anice, oltre che di alcune specialità come l’Amaro Formidabile; Paolucci Liquori, azienda alla quarta generazione che produce liquori e distillati italiani, con particolare riguardo per le tipicità regionali del centro Italia, tra cui l’Amaro Ciociaro, con erbe officinali che danno una nota chinata e balsamica, e Sarandrea – Liquoreria Erboristeria dal 1918, a Collepardo (Fr), specializzata in fitopreparazioni, piante officinali e liquori artigianali.
La masterclass
Per tanto, troppo tempo la regione Lazio è stata la Cenerentola del vino italiano. Parte dei vini prodotti venivano consumati sul grande mercato di Roma e non uscivano oltre i confini regionali. Ora, la situazione è cambiata grazie alla riscoperta di vitigni autoctoni molto interessanti quali la malvasia puntinata, il bellone e il cesanese, tanto per citare i più promettenti sia per un lavoro artigianale molto promettente di numerosi nuovi vignaioli che si sono affacciati sul mercato. Il 24 febbraio alle 11.30, nella masterclass Riscossa dei vini del Lazio, grazie all’intervento dell’Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, si indaga tramite l’assaggio di sei differenti vini della regione quelle che sono le reali potenzialità attuali e le tendenze che segneranno il futuro del movimento del vino di questo promettente terroir.