“Sembra proprio che il Ministero e chi lo dirige, abbia scambiato la Questura di Rieti per un reparto Mobile, dimenticando però che l’età media dei poliziotti in servizio in questa realtà si è ormai avvicinata inesorabilmente ai 50 anni, con tutti i problemi di carattere personale, familiare e di salute che ne conseguono e che invece riguardano in minima parte i reparti mobili veri e propri dove l’età media si attesta a 35 anni.
Ma questo ai burocrati che comandano la cabina dei bottoni, poco interessa, l’importante sono i numeri (e tutti noi siamo numeri). E allora ecco una pioggia di aggregazioni, molte delle quali distanti migliaia di chilometri, riservate a tutti, senza distinzione, Agenti Assistenti, (anche se a Rieti di agenti e Assistenti non se ne vedono da decenni), Sovrintendenti, Ispettori e Funzionari; di tutti i generi, dagli accompagnamenti in stati esteri, ai centri di accoglienza delle varie Isole italiane, Giubileo, Expo, fino ad arrivare persino al matrimonio Ebraico di questi giorni. Quelli della stanza dei bottoni, al nostro Questore, rispondono che “già è un miracolo che non vi chiudiamo”.
Noi Organizzazioni Sindacali rispondiamo “chiudeteci pure ma lasciateci la nostra dignità”. Mandate pure i nostri Ispettori in Sicilia o in Calabria ma fategli fare gli ispettori, non i Vigilantes al Corpo di Guardia dei CARA o CIE; aggregateli pure in servizio mascherato da Ordine Pubblico (con relativa remunerazione) ma poi fateglielo fare l’O.P. invece di fagli prendere denunce in commissariato con turnazione in quinta (servizio UEPI Roma).
E il matrimonio ebraico? Come si fa? Noi poliziotti siamo abituati a fare perquisizioni, sequestri, verbali. Il matrimonio ebraico non lo sappiamo fare. Da oggi, le sottoscritte sigle sindacali, proclamano lo stato di agitazione in questa provincia e denunceranno la carenza di personale, impiegato dall’amministrazione e sottratto in prevalenza ad uffici operativi e quindi alla strada, prima di tutto alla stampa che provvederà ad informare i cittadini dello spreco, oltre che di materiale umano, anche di denaro che viene sperperato per aggregazioni che durano da decenni e che impegnano uomini e donne dello stato al posto di Vigilantes.
Invitiamo le rispettive segreterie nazionali a interessare direttamente il Ministero della ormai insostenibile situazione ed attuare tutte le iniziative volte ad eliminare o quantomeno ridurre al massimo, l’impiego di personale, ormai in prevalenza soltanto ultra cinquantenne in aggregazione che costringono i colleghi a lunghi periodi di assenza da casa e dai familiari. Ribadiamo che in questa provincia, la maggior parte del personale impiegato in servizi fuori sede, proviene da reparti operativi e di conseguenza viene tolto dalla strada dove sempre più prende piede la criminalità organizzata.
Con l’occasione, chiediamo ufficialmente un incontro urgente con il neo Prefetto di Rieti, per poter meglio esporre la problematica in argomento”.