I professori Mastrogiuseppe e Ludovisi parlano del “Rallentamento del moto di Rotazione della Terra”

“Sono molti i problemi che affliggono il nostro caro pianeta Terra e tutti, quale più, quale meno, gravi o talvolta gravissimi, per quanto riguarda la nostra salute e la nostra stessa sopravvivenza come genere umano.

Mercoledi 20 marzo, ore 17, alla Biblioteca Paroniana di Rieti, il prof. Domenico Mastrogiuseppe ed io (Giancarlo Ludovisi ndr – nella foto), ci occuperemo di uno di questi problemi che, per ragioni a dir poco inspiegabili, viene sciaguratamente misconosciuto dalla scienza ufficiale: il progressivo aumento del Rallentamento del moto di Rotazione della Terra.

Da quando la Terra si è formata il suo periodo quotidiano di rotazione è andato sempre allungandosi per un complesso di cause naturali, tra queste il rapporto Terra-Luna.
500 milioni di anni fa, ad esempio, un giorno terrestre durava poco più di 21 delle attuali ore e nei millenni, non è un calcolo difficile, questa durata è aumentata poco meno di 2 millesimi di secondo ogni secolo e nello stesso periodo la Luna ha acquistato energia allontanadosi dalla Terra di ben 10.000 Km.

Oggi, invece, dobbiamo confrontarci con un rallentamento del moto di rotazione della Terra molto più forte per ragioni, tutte determinate dall’azione degli uomini, che provocano un aumento del Momento di Inerzia del pianeta e, causando la diminuzione della sua velocità angolare, contribuiscono a gravissimi dissesti.

E di questa differenza non ci sono evidenti denunce nei documenti scientifici ufficiali e perfino Wikipedia attribuisce gran parte del fenomeno al solo rapporto Terra-Luna.
Pochi millesimi di secondo! E cosa sono?

Vi illustreremo cosa può provocare questo rallentamento sulla crosta terrestre per effetto della conseguente diminuzione di quella forza centrifuga che notoriamente rende schiacciata la Terra ai poli.

Daremo, ancora, esempi delle auspicabili azioni che dovrebbero animare l’azione dei governi per tentare di ristabilizzare quelle che fino ad un paio di secoli fa erano delle costanti primordiali.”

Giancarlo Ludovisi (nella foto)