I genitori degli alunni del Pedagogico passano all'azione legale

Dopo due diffide, non si ferma l’azione legale fortemente voluta da molti genitori degli studenti dell’istituto Pedagogico, diventati adesso protagonisti di un percorso che non è certo terminato.
Con una raccolta di firme ancora in essere, infatti, il legale che sta portando avanti gli interessi manifestati sembra volere proseguire il cammino di chi ha battuto i pugni sul tavolo senza volersi fermare a considerazioni generiche sulla sicurezza degli edifici interessati dai terremoti e dai lavori. Ecco quindi che alle diffide fatte a inizio e fine novembre si aggiunge un’azione tesa ad andare avanti con le carte bollate fin quando la Provincia non fornirà quanto richiesto, ovvero la documentazione che attesti un coefficiente di vulnerabilità idoneo degli stabili interessati oppure, in alternativa, che dia una sede che possa ospitare gli studenti del Pedagogico in sicurezza.
Ad aderire al percorso legale sono ad oggi moltissime famiglie e molte ancora sembrano pronte a farlo per far capire a tutti come questo sia il sentimento prevalente di chi, sempre di più, non è pronto a mandare i figli a scuola a cuor leggero. Ad accelerare i tempi è stata proprio una delle ultime scosse di terremoto, quella del 25 novembre scorso, che ha avuto come epicentro Rieti e che ha portato il legale dei genitori a firmare una seconda diffida che ha fatto coppia con la prima del 10 novembre. Un’azione alla quale è seguita quella della Provincia che ha inviato i carteggi al Ministero e alla Protezione civile in attesa di capire come procedere in un confronto che, partito male, sembrava essere tornato sulla retta via salvo poi subire una frenata a seguito delle nuove scosse.
Le intenzioni dei ricorrenti sono chiare in quanto la documentazione richiesta, e non ancora fornita, non può dare loro solo risposte sull’agibilità degli edifici in quanto la stessa dovrebbe essere supportata dai certificati relativi alla vulnerabilità dopo i lavori eseguiti. In assenza di numeri e coefficienti certi, l’unica alternativa valutabile dai genitori è quella di una sede differente.
FONTE: Corriere di Rieti