I dipendenti del Consorzio della Bonifica ancora senza stipendio

Piana reatina

E’ saltato l’accordo faticosamente raggiunto a fine giugno tra il Consorzio della Bonifica Reatina e le R.S.U. unitamente alle organizzazioni Sindacali di Flai Fai e Fisbi.
Tutti al mare che finalmente è arrivata l’estate, ma non gli 11 dipendenti del Consorzio che rimangono senza stipendio. Ad oggi sono quattro i mesi di stipendi arretrati non pagati.
Noi non sappiamo più cosa fare per tentare di stabilire una elementare regola, io lavoro tu mi paghi, io faccio il lavoro come lo organizzi tu e mi paghi la fatica, paghi il mio tempo.
In questa Rieti sembra che oramai ci sia una rassegnazione mortale, come un corpo che si lascia via via morire perché ha perso ogni speranza di guarigione, e questo accade nonostante le leve del potere e della programmazione siano tutte in mano ai partiti del centrosinistra, dal Comune al Governo Nazionale, e senza che, a parte qualche bega di cortile, qualcuno levi una voce; sarà un caso?
Noi continuiamo a parlare e a protestare, perché non possiamo farne a meno, perché quelle persone che rappresentiamo hanno figli da crescere, mutui da pagare, un genitore da sostenere, e tutto questo non riescono più a poterlo fare.
Pensate che sia giusto? Pensate che sia utile? E questo vale tanto per i dipendenti del Consorzio della Bonifica quanto per le altre migliaia di famiglie che versano nella stessa condizione, oggi a Rieti, tutte quelle famiglie che nel giro di uno o due anni hanno perso tutto o quasi.
Caro Presidente Zingaretti, qui si muore! Caro Presidente Renzi quando sarà finita la tua opera di demolizione di tutti corpi intermedi della società, dalle organizzazioni sociali alle istituzioni che bene o male hanno amministrato il territorio, ti rimarrà, ma purtroppo Ci rimarrà, solo una Società disgregata, povera ed astiosa.
E’ amaro constatare che il tuo “Grande Precedessore” campava raccontando barzellette e tu campi facendo battute; i fatti positivi, almeno qui da noi, non riusciamo a vederli, forse ci meriteremmo, il Paese si meriterebbe di più e di meglio da parte di chi comanda. Benvenuta nuova Italia.
 
di Antonio Polidori Cgil