Domenica 1 marzo a Casaprota si è tenuto il convegno “Peschiera-Le Capore bene comune, Acea male comune”, promosso dal Comune ospitante e dalle amministrazioni di Cittaducale, Poggio Nativo, Frasso, Toffia, Pozzaglia, Salisano, Mompeo, Torricella e Castel Sant’Angelo, in collaborazione con Postribù, il comitato acqua pubblica Sabina e il coordinamento regionale per l’acqua.
Gli amministratori presenti hanno tutti ribadito il disagio che li accomuna a tanti altri enti locali della provincia di Rieti in merito all’annoso e mai risolto tema della gestione delle sorgenti Peschiera-Le Capore, dalle quali vengono prelevati, da 20 anni senza concessione, 500 milioni di metri cubi d’acqua all’anno da parte di Acea S.p.a., una multinazionale quotata in borsa che fa profitti milionari grazie a questa risorsa senza nemmeno garantire il fabbisogno idropotabile a costi sostenibili per i Comuni della provincia di Rieti, i quali sono costretti a lunghissimi contenziosi amministrativi per difendere il diritto all’acqua per i propri cittadini.
Tra i contenziosi sono stati ricordati quelli che Acea S.p.a. ha intrapreso presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche contro il rilascio delle concessioni, da parte della Provincia di Rieti, al Consorzio Media Sabina e al Comune di Casaprota delle poche decine di litri d’acqua di cui necessitano e che, nel frattempo, la stessa multinazionale fattura, pur non avendo titolo a farlo, come vendita all’ingrosso al costo di quasi un euro a metro cubo. In proposito, alcuni Sindaci presenti hanno dichiarato che se fossero costretti a pagare le fatture che Acea continua a mandare, dovrebbero dichiarare fallimento.
Nonostante questa situazione paradossale e di una gravità inaudita, da 15 anni la Regione Lazio consente che l’utilizzazione abusiva prosegua, in contrasto con il diritto comunitario e le leggi nazionali, senza perseguire gli obiettivi di qualità imposti dalla normativa e senza garantire i ristori economici ai Comuni e quelli per le aree di salvaguardia.
Per queste ragioni, i comitati locali e il Coordinamento acqua pubblica Lazio hanno chiesto una soluzione politica all’intera vicenda dell’acqua, proponendo ai Comuni della provincia di Rieti di approvare una Delibera di Consiglio (già adottata da alcuni consigli comunali e scaricabile dal sito www.postribu.net) che impegni la Regione Lazio ad attuare entro settembre la Legge Regionale n°5 del 2014 con l’istituzione degli Ambiti di Bacino Idrografico Sabino, Velino e Salto-Turano che dovranno essere i titolari della concessione delle sorgenti Peschiera – Le Capore e i garanti, insieme a tutti gli Ambiti del Lazio, della gestione pubblica e partecipata dell’acqua.
L’iniziativa di pressione proseguirà il 5 marzo direttamente nei confronti dell’Assessore Regionale all’Ambiente Refrigeri il quale, probabilmente sentendosi sulle spalle il peso della responsabilità politica e morale per l’ulteriore tempo perso dal suo insediamento, ci ha convocato per un incontro che ci auguriamo sia risolutore di questa vicenda, cancellando definitivamente l’insensata ipotesi di ATO unico in mano ad Acea S.p.a. e ridando dignità agli Enti locali e alla democrazia partecipata.